“Non possiamo nascondere, caro presidente Emiliano, il nostro disappunto per lo spazio eccessivo che si sta dando alle ipotesi di riorganizzazione della macchina regionale – senza alcun confronto con chi rappresenta quei lavoratori - ed agli assetti del costituendo governo regionale, a discapito del merito dei problemi che affliggono le persone e che creano disagio, insicurezza, povertà. Non vediamo l’ora che si cominci ad entrare nel merito dei problemi e il sindacato confederale è pronto a confrontarsi sulle ipotesi di soluzione, sui programmi. Vogliamo dare il nostro contributo di idee, a fronte delle emergenze produttive, occupazionali, sociali e ambientali che vive la Puglia. Convinti come siamo che solo con un grande sforzo comune e condiviso si potrà uscire da questa grave situazione di crisi”. E’ l’incipit della lettera aperta al governatore della Puglia che firma il segretario generale della Cgil regionale, Gianni Forte, nel giorno della proclamazione dei consiglieri eletti.

“Nel 2014 gli indicatori economici ci dicono che è proseguita la fase recessiva. Il tasso di disoccupazione è cresciuto fino a raggiungere il 21,5% e quei pochi posti di lavoro che si creano sono precari. La disoccupazione giovanile ha superato il 58%. Aumenta così la propensione ad emigrare, soprattutto dei giovani laureati. Occorre fermare questa emorragia di posti di lavoro: alle vecchie vertenze se ne aggiungono sempre di nuove. Dal distretto del mobile al calzaturiero, il settore manifatturiero è in forte sofferenza. Lo stesso dicasi per le costruzioni, a fronte – lo abbiamo denunciato qualche giorno fa – di 6 miliardi di euro per opere già finanziate che aspettano di esseri spesi. Da lei, presidente, ci aspettiamo una stretta e un impegno anche su questo versante”.

Investimenti che renderebbero più efficiente il sistema delle infrastrutture “al servizio della competitività delle imprese. La Regione Puglia deve farsi valere ai tavoli nazionali affinché l’assurda strozzatura sulle reti ferroviarie sulla Bari-Napoli e sulla dorsale adriatica vedano impegni puntuali e veloci di spesa e cantierizzazione. Anche al servizio dei cittadini che hanno il diritto a collegamenti moderni e veloci al pari delle regioni del centro nord del Paese”.

Tra le emergenze principali cui lavorare per Gianni Forte, “quella di Taranto su tutte. Un territorio che ha bisogno di grande attenzione a fronte non solo della crisi Ilva, ma dell’esplodere di tante crisi che riguardano porto, Teleperfomance, Cemetir, da ricondurre ad azioni di sistema che diano fiato al sistema locale. Ma non sono irrilevanti i problemi legati alla desertificazione industriale che sta vivendo la Capitanata, alla crisi del manifatturiero nella Bat e nel Salento, alle problematiche legate alle crisi dell’area barese e murgiana. La soluzione della vertenza Om Carrelli è un primo segnale incoraggiante in questo senso e su tale strada dobbiamo proseguire, puntando ad attrarre nuovi investitori”.

Così come interventi risolutivi “vanno cercati per l’agricoltura a sostegno dell’agroalimentare, che deve sempre più essere punto di forza della nostra economia. La lotta al caporalato, che torna ad affliggere anche lavoratori italiani e non più solo i braccianti stranieri, deve trovare risposte sul piano legislativo portando a compimento quanto previsto dalla legge 28 del 2006. E affrontando il nodo dell’accoglienza per i tanti migranti stagionali, garantendo loro soluzioni dignitose com’è nello spirito di questa terra”.

“Caro presidente, la lista dei problemi è lunga ma anche le eccellenze e le opportunità per dare alla nostra regione un nuovo modello di sviluppo, più giusto e sostenibile. Più territorio, più cultura, più ambiente, più investimenti in innovazione e ricerca, altro che trivelle, basta consumo di territorio. Siamo certi vorrà cogliere quanto prima la nostra disponibilità a lavorare assieme, nel rispetto del proprio ruolo e della propria autonomia”.