"Oggi si è tenuto presso la Città metropolitana un incontro in merito ai licenziamenti di Transystem, avvenuti a fine aprile, a seguito della cessazione dell'appalto di Poste Italiane su Bologna. Purtroppo, constatiamo che le risposte fornite dal gruppo nell'incontro del 23 maggio scorso al tavolo di crisi sull'occupazione con Poste Italiane, non corrispondono totalmente al vero. La diminuzione del prodotto postale e la scelta d'internalizzare dove possibile le lavorazioni, facendole fare direttamente ai lavoratori del gruppo, è una scelta adottata anche a Bologna. Scelta che però non regge, visto che per poter svolgere il servizio in regione, Poste, nel Centro Nord, ha in essere 140 contratti a tempo determinato a scadenza al 30 giugno, che diventeranno oltre 200 dal 1° luglio". Così Slc Cgil, Slp Cisl e Uil poste in un comunicato unitario.
"Al Cmp di Bologna, nel reparto adibito allo smistamento, ci sono 64 contratti a tempo determinato fino al 30 giugno, che diventeranno 76 per i prossimi sei mesi. Riteniamo, quindi, ci siano le condizioni per trovare risposte occupazionali all'interno di Poste per i nove lavoratori licenziati da Transystem, in seguito all'internalizzazione voluta dal gruppo. Auspichiamo che la trattativa nazionale con Poste italiane porti a una soluzione condivisa, come già avvenuto negli anni passati in situazioni simili, dovute sempre a internalizzazioni negli appalti e agenzie di recapito, e com'è avvenuto il 31 maggio con l'accordo per gli ex lavoratori Uptime, dove Poste si è impegnata con un'intesa ad assumere quei lavoratori che non troveranno occupazione. A sostegno di tale percorso, gli ex lavoratori Transystem saranno alla manifestazione del 27 giugno a Bologna, con i dipendenti in sciopero di Poste dell'Emilia Romagna, per denunciare la situazione in cui si trovano", conclude la nota sindacale.