Senza lavoro, stabile e di qualità, non può esserci ripresa. Per questo, anche in provincia di Perugia, vanno messi da parte entusiasmi, quantomeno prematuri e avventati, per alcuni dati economici con il segno più, che sono senz’altro positivi, ma che non portano certo a dire che la crisi è alle spalle. È molto cauto e ancora preoccupato il giudizio della Cgil di Perugia sul quadro economico e sociale della provincia, proprio oggi che dal Sole24Ore arriva una sonora bocciatura (30 posizioni perse in un anno) sul fronte della qualità della vita.

“Il nodo centrale resta l’occupazione – ha spiegato Filippo Ciavaglia, segretario generale della Camera del Lavoro, in una conferenza stampa tenuta insieme a tutto il gruppo dirigente della Cgil di Perugia – perché dopo qualche piccolo avanzamento nei primi trimestri, ora stiamo di nuovo tornando indietro, come è emerso dagli ultimi dati della Camera di Commercio e soprattutto come verifichiamo noi quotidianamente stando sul territorio”. Le oltre 100 vertenze aperte, censite dalla Cgil in estate su tutto il territorio provinciale, sono infatti in aumento, mentre non si trova soluzione a situazioni ormai “antiche” come quella dei “precari del secolo scorso”, lavoratrici e lavoratori assunti dai Comuni della fascia appenninica dopo il sisma del 1997 e oggi ancora costretti a presidiare la Regione per chiedere una stabilizzazione “che non sembra rientrare nelle priorità delle nostre istituzioni”.

Se a questo aggiungiamo i “danni della legge Finanziaria”, ha aggiunto Ciavaglia, il quadro è davvero desolate e il 2016 si presenta come un anno ancora più difficile di quello che sta per chiudersi. “Da parte nostra – ha detto il segretario – l’impegno sarà rivolto sempre di più al territorio, concentrando sforzi e risorse - in calo, nonostante una sostanziale tenuta del numero degli iscritti (-3% al 30 novembre, rispetto al 2014) - nelle Camere del Lavoro e nel sistema servizi, tartassato dai tagli del governo che mettono a rischio i diritti e le tutele di cittadini, lavoratori e pensionati”.

Un impegno che sarà sostenuto anche dalla consapevolezza di avere un largo consenso nei luoghi di lavoro, “come testimoniano i numerosi risultati estremamente positivi che la nostra organizzazione ha ottenuto nelle votazioni per i rinnovi della Rsu”.

E proprio dai luoghi di lavoro ripartirà subito nel 2016 l’impegno della Cgil con una campagna di assemblee, dal 18 gennaio al 30 marzo, in tutta la provincia per presentare la proposta di un “nuovo Statuto dei lavoratori”. “Una Carta dei diritti – ha aggiunto Ciavaglia - che punta a bloccare l’arretramento in atto delle condizioni del lavoro e ad includere chi oggi è fuori da ogni tipo di tutela e garanzia. Accanto a questo – ha concluso il segretario – saremo fortemente impegnati, insieme a Cisl e Uil, in una campagna per cambiare la legge Fornero sulle pensioni e in una forte mobilitazione per aprire il confronto con la Regione su una piattaforma per il lavoro in Umbria. Perché è solo con il lavoro che si può interrompere il declino”.

Intanto, domani il direttivo provinciale dell’organizzazione che sarà concluso dal segretario nazionale Franco Martini.