Un patto di fine legislatura alla Regione per dare una svolta positiva, l'invito agli imprenditori toscani ad assumersi le loro responsabilità (“Non nascondetevi sul tema dei diritti”). La necessità di coltivare l'azione unitaria con Cisl e Uil per essere ancora più incisivi. L'impegno costante della Cgil a favore del lavoro (e non del reddito di cittadinanza), lo sforzo da fare per affermare la cultura e la pratica della sicurezza. E ancora la lotta senza quartiere alla violenza sulle donne. Infine il prossimo gruppo dirigente della confederazione. Sono molti i temi al centro della relazione introduttiva di Dalida Angelini, segretario generale della Cgil Toscana, che ha aperto oggi (23 novembre) il congresso regionale del sindacato, nella cattedrale ex Breda di Pistoia, dopo il saluto del sindaco Alessandro Tomasi.

L'intervento si è aperto con il ricordo di Gianfranco Rastrelli, ex segretario della Cgil regionale appena scomparso. La platea ha osservato un minuto di silenzio. Poi Angelini ha ricordato i numeri che portano al congresso: nei mesi scorsi si sono svolte in Toscana 5.592 assemblee di base (428 in più dell’ultimo congresso del 2014), con ampia partecipazione di lavoratori e pensionati. In queste si sono discussi e votati i due documenti congressuali, “Il lavoro è” e “Riconquistiamo tutto”: il primo ha raccolto il 97,8% dei 109.566 voti validi, il secondo il 2,2%.

Quindi l'appello alla Regione Toscana, con l'obiettivo di “segnare in positivo questo ultimo scorcio di legislatura regionale”. Finora ci sono state cose buone e criticità da affrontare, a suo avviso, ora “sarebbe necessario un confronto tra le istituzioni regionali e le associazioni sindacali per individuare le priorità da affrontare, partendo ovviamente dalle cose condivise e col concorso delle parti datoriali”. Proprio domani il presidente della giunta Enrico Rossi parlerà sul palco pistoiese.

Gli imprenditori sono chiamati a fare la loro parte, perché negli ultimi anni il loro “protagonismo progettuale” è venuto a mancare: “Duole dirlo, ma si ha la sensazione che sia stato preferibile nascondersi sui temi dello sviluppo sostenibile, dei diritti del lavoro, delle condizioni contrattuali e in alcuni casi dello sfruttamento e dell’illegalità. Vorremmo chiedere un’attenzione diversa agli imprenditori – dunque -. Altrimenti può succedere, come sta avvenendo, che altre associazioni di impresa si affaccino in rappresentanza semplicemente del dumping contrattuale, di vera e propria pirateria nei confronti delle imprese sane e corrette e dei lavoratori, i quali subiscono contratti di comodo. C’è bisogno di fare, di dare risposte concrete: noi ci siamo”.

 

Dalida Angelini ha fatto il punto sulla situazione economica e sociale in Toscana, una regione che ha conosciuto “una ripresa modesta” e per consolidarsi deve investire sulle infrastrutture: “L’integrazione intermodale della Toscana e il trasporto su rotaia dovrebbero essere rafforzati”. Sul sistema aeroportuale “riteniamo necessari la qualificazione, la messa in sicurezza e la tutela dell’occupazione dello scalo fiorentino, ma il progetto presentato apre criticità. Ci è chiaro che l’investimento sul ferro rafforza un’idea di sviluppo sostenibile dell’economia e dei flussi di merci e di persone, non ci pare che altrettanto si possa dire del progetto del nuovo aeroporto”. In generale, il territorio “deve mettere a sistema e integrare i molti ‘turismi’ che possiede: turismo culturale delle città d’arte, balneare, termale e montano, con l’obiettivo di superare la stagionalità, vero problema endemico, oltre che qualificare l’occupazione del settore perché qui c’è buona parte del lavoro povero e grigio”.

Fondamentale il nodo della sicurezza sul lavoro. “La Regione è intervenuta a più riprese su questo tema e alcuni risultati si sono già visti, dal distretto tessile - dopo i morti nel rogo di Prato del 2013 - alle cave di marmo, ai porti. Non ci può bastare e per questo insistiamo continuamente, perché dobbiamo tutti fare di più”. Sui servizi pubblici, il percorso di ripubblicizzazione del servizio idrico integrato “è positivo”, così come la legge regionale sull’economia circolare e i beni comuni, che verrà tradotta nel nuovo piano regionale dei rifiuti. “Ai Comuni e all’Anci – invece - chiediamo coerenza sul settore del gas: non si vendano ai privati le quote di Toscana Energia”.

La sanità toscana presenta luci e ombre. Sul servizio regionale, ha detto Angelini, “manteniamo ferme tutte le nostre osservazioni critiche a tre anni dalla legge di riforma (la 84 del 2015)”, perché il modello introdotto “mostra tutti i suoi limiti in rapporto ad una sanità territoriale poco omogenea nella Regione, ma soprattutto insufficiente nel realizzare in modo pieno la presa in carico dei cittadini”. In tal senso la piattaforma unitaria dei sindacati toscani del 2016 resta il punto di riferimento.

Un passaggio importante è stato riservato al regionalismo. “Per noi – secondo la segretaria - è fondamentale la tenuta nazionale su sanità, sociale, politiche del lavoro, istruzione, ambiente e contratti. Dobbiamo ribaltare l’idea che una problematica comune a tutto il Paese sia affrontabile con la regionalizzazione della rivendicazione. Al presidente della giunta abbiamo già chiesto un confronto di merito sulle proposte che ha avanzato e già trasmesso al ministero degli Affari regionali. Alla Regione chiediamo esplicitamente di svolgere un ruolo maggiore nella conferenza delle Regioni, affinché prevalga un orientamento per un sistema istituzionale decentrato, ma fondato su un federalismo cooperativo e solidale”.

Angelini ha criticato poi le misure del governo nazionale, esprimendo “grande preoccupazione” per i provvedimenti del decreto sicurezza. “Prevede l'estensione della vendita dei beni confiscati a tutti i soggetti privati – ha rilevato -. E con preoccupazione assistiamo agli attacchi continui, virulenti e sguaiati alla libertà di stampa. Abbiamo detto no, insieme a Cisl e Uil, alla manovra perché la consideriamo inadeguata per il lavoro e lo sviluppo. La flat tax premia chi ha di più, la pace fiscale è solo un condono. Il presunto reddito di cittadinanza così come prospettato genera sudditanza”. Sulle pensioni e quota 100, inoltre, “si legge che il ritiro anticipato di quattro anni porterà una riduzione della pensione intorno al 30% che rende il provvedimento impraticabile. Noi abbiamo una piattaforma unitaria, siamo pronti a discutere di quella eliminando tutte le storture e le ingiustizie che la riforma a Fornero ha introdotto. Ne parleremo il 30 novembre in Toscana nei tre attivi unitari con Cisl e Uil”.

Infine Dalida Angelini ha riservato un passaggio al prossimo gruppo dirigente. “Il direttivo della Cgil nazionale ha considerato legittimo il percorso che ha portato la segretaria generale ad avanzare la proposta di Maurizio Landini come prossimo segretario. Ho condiviso questa scelta, pur avendo chiare le ragioni che in passato ci hanno diviso. Oltre alla condivisione del progetto politico, mi sento di aggiungere che la figura di Maurizio può rappresentare un valore aggiunto per la confederazione e per chi ci guarda con aspettativa. Ovviamente resta legittima la possibilità di altre candidature ad oggi non formalizzate, che sono segno di democrazia e pluralismo nella nostra organizzazione”. Angelini ha concluso augurando “buon congresso a tutti”. Nel pomeriggio è il momento del dibattito, domani le conclusioni di Susanna Camusso.

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