Sulla dispersione scolastica dal governo vengono solo parole. A dirlo è Mimmo Pantaleo, segretario generale della Flc Cgil, precisando che “di fronte a un’emergenza così pesante stiamo assistendo, da un lato, ai tanti discorsi del ministro per l’Istruzione Giannini e alle roboanti parole del Piano Scuola del governo, dall’altro, a un progressivo disimpegno del ministero nel sostenere l’azione delle scuole contro questa autentica piaga”. I dati sulla dispersione scolastica in Italia continuano a essere molto gravi. A fronte della media dell’Unione Europea pari al 12 per cento, in Italia si registra una percentuale di circa il 17 per cento, con punte di oltre il 25 in Sicilia, lontanissima dal target previsto da Europa 2020 di riduzione dell’abbandono al 10 per cento. La Flc Cgil chiede che la lotta alla dispersione sia considerata la prima priorità delle politiche scolastiche “ordinarie”, sia generalizzata la scuola dell’infanzia, siano stanziate risorse finanziarie e umane cospicue soprattutto nei territori più in difficoltà.

“La forte riduzione delle risorse contrattuali per le aree a rischio, l’episodicità degli interventi e delle risorse previsti dal decreto Carrozza (art. 7 del dl. 104/13)
, l’utilizzo preponderante dei Fondi europei aggiuntivi rispetto alle politiche ordinarie, il tentativo di appaltare una parte cospicua degli interventi sulla dispersione a soggetti esterni alle scuole, sono la testimonianza di una politica scolastica sbagliata, inconcludente e a favore degli interessi dei soliti noti” spiega Pantaleo. Persino l’attivazione del Sistema nazionale di valutazione, continua il segretario generale Flc Cgil, che “doveva avere come primo obiettivo quello di ridurre i tassi di abbandono scolastico, è stata piegata verso una deriva tutta ideologica fatta di classifiche ed esclusioni”.