“Abbiamo preso atto dell’impegno dell’attuale Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali (così come di quelli che lo hanno preceduto) ma con le parole non si salvano posti di lavoro e non si produce nuova occupazione. Misureremo la credibilità del ministro e del governo anche rispetto alle azioni che intraprenderanno per far tornare Nokia sui suoi passi. Nel frattempo continuano la mobilitazione e il presidio a Cassina de Pecchi”. Così la Fiom di Milano in una nota dopo l'incontro che si è svolto questa mattina (15 ottobre) tra sindacato, rappresentanti dei lavoratori e i dirigenti della Prefettura di Milano con all’ordine del giorno la vicenda Nokia.

La Fiom e i lavoratori, si legge in una nota, “dopo avere ricordato che Nokia, nel giro di pochi anni, ha cancellato oltre 2.500 posti di lavoro in questo paese, hanno illustrato le proprie richieste alle istituzioni: la ripresa della trattativa con il coinvolgimento dei due ministeri competenti e della presidenza del consiglio. Lasciare che Nokia licenzi 110 persone sulle 450 rimaste – ha sottolineato la Fiom – significa non solo acuire il già drammatico problema sociale del territorio e avvallare la completa dismissione del sito ma, anche, farsi prendere in giro da una multinazionale che ha sistematicamente disatteso ogni accordo oltre che gli impegni presi con i governi che si sono susseguiti. La Prefettura ha assicurato che si attiverà nel contattare l’azienda e sollecitare i ministeri per la riapertura della vertenza”.