“E' del tutto inaccettabile che la Ministra Cancellieri, ancora in questi  giorni sulle pagine dei giornali per presunti scandali relativi al piano  carceri, si adoperi per licenziare frettolosamente un regolamento di  organizzazione del Ministero della Giustizia che prevede tagli al  personale, in applicazione della spending review”. E' l'accusa contenuta in un comunicato stampa a firma di Salvatore Chiaramonte e Fabrizio Fratini Segretari Nazionali Fp Cgil.

“Tagli alle  amministrazioni della Giustizia, Penitenziaria, Minorile e degli Archivi  Notarili – continua la nota - che dimostrano una gravissima debolezza politica rispetto ad  altre Amministrazioni che sono riuscite ad evitarli: in un momento in  cui le carceri esplodono e gli uffici giudiziari sono allo stremo il  tempismo della Ministra è sorprendente. Il merito del regolamento è irricevibile per tutte le articolazioni del  Ministero. Invece di attuare un vero 'decentramento' si attuano di fatto  dei tagli lineari e degli accorpamenti impraticabili che non potranno  che rallentare il funzionamento delle strutture.”

“Lo abbiamo detto – concludono i sindacalisti - all'incontro tenutosi ieri al Ministero di Via Arenula, convocato per  altro a cose già fatte e a due giorni dalla discussione in Consiglio dei  Ministri, e per questo abbiamo chiesto che la Ministra ritiri  immediatamente questo regolamento e apra una vera discussione con le  organizzazioni sindacali. Se infatti il regolamento entrasse in vigore,  sarebbe un colpo di grazia alla giustizia ordinaria ed al mondo  penitenziario tutto, in cui le condizioni di lavoro degli operatori e di  vita dei detenuti sono inumane. Per fortuna ieri è intervenuto in soccorso del mondo del carcere il  pronunciamento della Consulta sulla inconstituzionalità della Fini  Giovanardi, una delle leggi carcerogene contro la quale lo scorso anno  la Fp-Cgil, insieme ad altre Associazioni, durante la Campagna Tre Leggi  per La giustizia e per i cittadini, ha raccolto le firme della società  civile. L'abolizione di questa legge potrebbe portare alla scarcerazione  di migliaia di detenuti. Una boccata di legalità nelle nostre carceri”.