Il viaggio della generazione precaria riparte da Perugia dopo aver incontrato le lavoratrici i lavoratori dell'Ast e gli studenti di Terni alla volta di Ancona, per parlare di legalità e diritto allo studio. E' la seconda tappa del viaggio intrapreso dall'Udu (Unione degli universitari) e della Rete degli studenti medi verso lo sciopero generale. 

"A Terni ci hanno raccontato di come il lavoro possa essere il perno di una comunità e di come questo influisca sulla vita di tutti, dai lavoratori stessi agli studenti. Perché quando il lavoro è precario e a rischio lo è anche l'istruzione dei figli delle lavoratrici e dei lavoratori che non possono permettersene i costi”, dichiara Alberto Irone, portavoce della Rete degli studenti medi.

“Ascoltare e avere la possibilità di raccontare le storie di intere famiglie in situazioni di precarietà e difficoltà - continua Irone - ci rende ancora di più coscienti e convinti nel ribadire che per costruire un futuro diverso gli slogan del Governo non bastano, per cambiare veramente, la direzione giusta è quella dei diritti, dell'istruzione, del lavoro. Ieri siamo partiti dal lavoro, oggi dalla legalità e il diritto allo studio ad Ancona in un viaggio che ha una sola direzione, quella dei diritti."

Gianluca Scuccimarra Coordinatore dell'Unione degli Universitari conclude: "Parlare di legalità per noi significa partire dal'importanza delle regole e del loro rispetto come fondamento di una società. Raccontare di quello che per noi dovrebbe essere il diritto allo studio significa, invece, ribadirne l'importanza in una società che per troppo tempo l'ha trattato come fanalino di coda quando di fatto è un diritto umano fondamentale che per nessun motivo dovrebbe essere violato”.

Per questo, “il diritto allo studio e la legalità possono e devono essere due facce della stessa medaglia: per garantire il diritto allo studio si può anche partire dalla legalità basti pensare al 3% dei beni confiscati alla mafia che dovrebbero essere utilizzati per il diritto allo studio e che invece non sono ancora stati sbloccati. Stiamo raccontando un'Italia diversa, per costruire il futuro che vogliamo ripartendo da noi, dai diritti, dal lavoro, dall'istruzione."