Caporalato, lavoro nero, schiavismo, incidenti mortali sul lavoro. Di questo, ha parlato oggi a Italia parla, la rubrica di RadioArticolo1, Dalida Angelini, segretario generale della Cgil Toscana. “Da tempo, denunciamo ogni sorta d’illegalità sul nostro territorio – ha esordito la dirigente sindacale –, compreso il fenomeno dei nuovi schiavi, su cui ora sta indagando la procura di Prato, relativamente alle vigne del Chianti. Un fenomeno bruttissimo, se si pensa alla ricchezza di quel prodotto in quell’area, nel cuore della moderna e civilissima Toscana. Noi abbiamo lanciato un grido d’allarme, facendo iniziative già dall’anno scorso sul fatto che ci fossero lavoratori per dodici ore al giorno nei campi a meno di 50 euro, con punizioni corporali se osavano ribellarsi".

 

Esistono per fortuna, ha proseguito la numero uno della Cgil Toscana, "strumenti in grado di contrastare o fare in modo che tutto ciò non avvenga più, tant'è che chiediamo agli organi di controllo di agire con interventi a tappeto per assicurare i caporali alla giustizia, affinché quei prodotti di qualità non abbiano il marchio pesante del lavoro nero. Ovviamente, sono le istituzioni preposte che devono risolvere tale situazione, di una gravità assoluta, verificando se ci sono altre zone coinvolte – penso al Grossetano, ma non solo – dove la coltivazione, non necessariamente di vino, ma anche di altre produzioni, può essere teatro di fenomeni così gravii”. 

Sempre per rimanere sull'attualità, la segretaria della Cgil regionale ha poi affrontato il tema degli incidenti sul lavoro. “Purtroppo – ha proseguito Angelini –, dobbiamo fare i conti con un continuo stillicidio di casi mortali: basti pensare che dall’agosto 2015 sono sei gli operai deceduti a Carrara nelle cave, mentre a livello generale, nell’ultimo anno abbiamo superato quota mille, il 16% in più. Ricordiamo che l’ultima settimana è stata segnata ancora una volta dal lutto, quello per la morte di Carlo Morelli, operaio interinale di 61 anni, impiegato in un laboratorio di marmi. Siamo stati assai colpiti da quel che è avvenuto, e chiediamo, a partire dagli imprenditori, che tutti adempiano ai loro compiti, applicando le norme, aumentando e coordinando i controlli fra tutti i soggetti interessati, finalizzandoli anche alla chiusura delle cave, se necessario”.