Oltre 1.000 delegati Cgil della Basilicata hanno partecipato all’assemblea generale “Libera il lavoro. Con 2 sì tutta un’altra Italia”, che si è svolta oggi a Potenza nell’Aula Magna dell’Università di Basilicata, in vista del referendum per l’abrogazione dei voucher e per la responsabilità solidale in materia di appalti. La Cgil rilancia così la sfida di riscrivere, attraverso la Carta e i referendum, i diritti del lavoro e lo Statuto, per ridare dignità al lavoro, in questi anni svilito e frammentato.

All’incontro sono intervenuti Alessandro Amadori (vicepresidente Istituto Piepoli), Angelo Summa (segretario generale Cgil Basilicata), Vincenzo Colla (segretario nazionale Cgil) e soprattutto alcuni lavoratori che hanno raccontato le loro storie, portando una testimonianza di come la propria condizione di persona, ancora prima di lavoratore, sia cambiata con l’utilizzo dei voucher o con il cambio di appalti. Da Annamaria Cianciarulo e Antonio Votta, addetti alle pulizie dell’ospedale di Villa d’Agri, a Tina Molinari, lavoratrice di call center alla CallMat, che con il cambio appalti hanno rischiato di perdere il posto di lavoro. E ancora: Antonio Blasi, lavoratore interinale dell’indotto Total a Tempa Rossa, che viene assunto con contratti anche a 15 giorni, e la giovane laureata al Conservatorio di Potenza Carmelita Pasquariello, che per mantenersi agli studi lavora da otto anni come cameriera ed è pagata con i voucher.

Si apre una stagione di diritti e di libertà che guarda al futuro – ha detto Angelo Summa –. Il nostro primo obiettivo è portare tutto il Paese a interpretare questi mesi come un'importante e irrinunciabile occasione di riscatto dal lavoro sfruttato e svilito, dalla solitudine di una generazione a cui vogliamo invece offrire una prospettiva fatta di lavoro e opportunità”.

I dati dicono che in Basilicata sono stati venduti circa un milione di voucher nel 2016, con un aumento medio del 27% rispetto al 2015. I tagliandi venduti nel 2014 erano stati 531 mila e via calando, fino ai circa 1.000 del 2008, primo anno di estensione dello strumento. “In Basilicata c’è bisogno di rilanciare un piano del lavoro per i nostri giovani – ha concluso Summa –. C’è bisogno di rilanciare produzione e industria ed evitare di accomodarsi su qualche dato saltuario di ripartenza occupazionale legata ai servizi. La vera sfida è ripensare, con un po’ di coraggio, l’intero sistema, coniugando politiche sociali, politiche del lavoro e dello sviluppo economico, costruendo una nuova architettura istituzionale di cui l’istruzione e la conoscenza siano l’architrave”.

È la più grande operazione democratica dal basso – ha affermato dal canto suo Vincenzo Colla. La Cgil parte con un’operazione democratica che non ha precedenti. Il primo risultato è che la Carta dei diritti universali del lavoro verrà discussa in Parlamento”. “Il lavoro torna al centro del dibattito politico – ha concluso Colla –. I lavoratori riprendono il podio e scendono dai loggioni. Siamo noi che vogliamo cambiare verso, rottamare le leggi sul lavoro. Non si crea lavoro con la precarietà, non c’è sviluppo con la precarietà, con i voucher e con questi appalti. La precarietà fa produzioni precarie, perché oltre a togliere respiro alle persone, crea uno sviluppo precario”-