"Apprendiamo dalla stampa di 'presunte irregolarità contabili per gonfiare i conti' commesse da Italiaonline all’atto della fusione con Seat Pg. È del tutto evidente che attenderemo l’esito delle indagini di Consob e del Nucleo speciale tutela mercati della Guardia di Finanza in merito, tuttavia non possiamo esimerci dal sottolineare che da tempo segnaliamo al Mise, garante dell’accordo sulla Cassa Integrazione per ristrutturazione in essere, la necessità di fare verifiche approfondite sulla reale situazione dell’azienda". Così una nota unitaria delle segreterie nazionali Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil.

"Viste le situazioni e le imminenti chiusure di bilancio, e dopo il maxi dividendo del 2017 - proseguono i sindacati - chiediamo nuovamente spiegazioni ed interventi preventivi, qualora fosse in itinere una nuova erogazione di tale natura". I sindacati chiedono dunque un incontro urgente al Mise "per ottenere garanzie per la tutela occupazionale di tutte le sedi in cui sono coinvolti i lavoratori e le lavoratrici dalla cassa integrazione a rotazione e/o a zero ore; un’immediata chiarezza sulle presunte irregolarità commesse da IOL; la verifica puntuale sugli investimenti in cui l’azienda si era impegnata presso il tavolo ministeriale e con l’accordo in essere, un piano serio di rilancio della società".

Anche la Slc Cgil di Roma e Lazio con il segretario generale Riccardo Saccone esprime "forte preoccupazione per il destino della sede romana dell'azienda che - ricorda il sindacalista - ha pagato sino a ora un prezzo elevatissimo a una ristrutturazione di cui non si comprende l'orizzonte". "A giugno - continua Saccone - scadono gli ammortizzatori sociali e non si capisce cosa abbia in mente il managememt aziendale per la sede di Roma e i suoi lavoratori. In questi giorni la politica regionale è impegnata nelle elezioni per il rinnovo del consiglio regionale, ma noi da mesi denunciamo i processi di deindustrializzazione che stanno impoverendo il tessuto del Lazio, a partire da quanto sta avvenendo nelle aziende del gruppo Iol".

Secondo Saccone, "occorre spingere sul ministero dello Sviluppo Economico affinché riporti in tempi brevissimi l'azienda al tavolo e pretenda impegni seri per l'uscita da questa situazione. Come sindacato aspettiamo risposte chiare a quanto riportato dalla stampa. Questo nell'interesse dei lavoratorri coinvolti e della collettività che pure ha investito risorse importanti anche in forma di ammortizzatori sociali per le aziende del gruppo", conclude il segretario Slc.