Da una parte c'è il dividendo per gli azionisti, una torta da quasi 80 milioni di euro, che sarà messa in pagamento il prossimo 10 maggio, dall'altra ci sono 400 lavoratori e lavoratrici in cassa integrazione: è la situazione paradossale che si vive in Italiaonline-Seat Pagine Gialle e che viene denunciata in una nota dalla Slc Cgil: "Riteniamo estremamente grave che si proceda all'erogazione di un dividendo straordinario di tale portata in considerazione della vigenza dell'accordo sottoscritto tra organizzazioni sindacali e Azienda che vede oggi oltre 400 lavoratori e lavoratrici in Cassa integrazione, oltre alla già avvenuta uscita di personale incentivata all'esodo grazie alla prospettata ulteriore di riduzione del costo del lavoro".

"Le disponibilità liquide della società - continua la Slc - nata dalla fusione con Seat PG, al 31 dicembre 2016 ammontavano a 121,6 milioni di euro, stesso importo della consistenza di cassa stabilita nel concordato preventivo della fusione. A ciò si aggiunge l'esigibilità dei crediti in capo ai creditori di SeatPg, che dovettero convenire sulla riduzione della posizione creditoria a fronte di una possibile procedura di liquidazione dell'azienda debitrice. E' pertanto decisamente discutibile - afferma il sindacato - che l'azienda fruisca di ammortizzatori sociali, dopo lunga trattativa che ha visto coinvolto il Mise, e, contestualmente, provveda ad una distribuzione di dividendi straordinari: non siamo disponibili ad assistere ad un ridimensionamento dei soli costi del lavoro, presentato come necessario ed ineludibile da aziende che contestualmente remunerano "straordinariamente" gli azionisti."

"Il 19 Aprile, nell'incontro già fissato con l'Amministratore Delegato - conclude la nota - chiederemo chiarimenti anche rispetto all'accoglibilità della richiesta degli azionisti, ponendo  estrema attenzione agli eventuali comunicati stampa aziendali, specie dopo la reiterata sospensione odierna della negoziazione del titolo. Riteniamo infine necessario chiedere un incontro al MISE come garante del piano presentato anche di fronte ad altri soggetti istituzionali".