In relazione all’infortunio mortale accaduto ieri sera, 7 gennaio 2013, alla Cementeria dell’Italcementi di Calusco d’Adda, le segreterie regionali della Lombardia di Fillea-Cgil, Filca-Cisl e Feneal-Uil esprimono vicinanza alla famiglia del lavoratore Guglielmo Ravasio per il tragico evento che l’ha colpita.

“In attesa che i medici e le autorità competenti si esprimano se l’evento avvenuto sia correlabile alla mansione che il lavoratore svolgeva – scrivono in un comunicato Ivan Comotti della segreteria Fillea Cgil, Marco Boveri della segreteria Filca Cisl, e Vito Panzanella, della segreteria Feneal Uil – le organizzazioni sindacali rilevano che il lavoratore, dopo che ha svolto il primo turno di lavoro terminato alle ore 14, su richiesta dell’azienda, era rientrato in fabbrica alle ore 19 per svolgere parte del secondo turno, senza aver rispettato la pausa obbligatoria, prevista per legge, delle 11 ore tra due turni di lavoro”.

“In casi come questo – rilevano i tre sindacalisti –, non ci devono essere spazi per fuorvianti polemiche, ma in segno di rispetto della vita di Guglielmo Ravasio e di protesta deve scendere un assordante silenzio sui luoghi di lavoro”. Le segreterie regionali, oltre ad appoggiare l’iniziativa di sciopero proclamata dalla Rsu di Calusco e dalle organizzazioni sindacali territoriali per domani 9 gennaio 2013, invitano i lavoratori delle unità produttive del gruppo Italcementi della Lombardia (Broni, Rezzato) e la sede di Bergamo ad aderire alla sottoscrizione di almeno 2 ore di lavoro promossa dalla Rsu di Calusco D’Adda a favore della famiglia del lavoratore.

Da parte sua Italcementi, in una nota, esprime "piena solidarietà alla famiglia di Guglielmo Ravasio". "Il cordoglio dell’azienda è stato portato ieri sera alla famiglia immediatamente dopo l’accaduto dal Direttore Generale Italia – insieme al Direttore delle Risorse Umane, dal Direttore dei Produzione e dal Direttore dell’impianto –, che dopo aver accertato i fatti hanno raggiunto l’abitazione di Ravasio". "Italcementi – assicura la società - sarà al fianco dei familiari di Ravasio, per aiutarli a superare questo difficile momento e affrontare il futuro".

Secondo la ricostruzione di Italcementi, "a Guglielmo Ravasio era stato chiesto di rientrare sul luogo di lavoro in seguito all’assenza imprevista di alcuni colleghi. La sua prestazione totale giornaliera, in ogni caso, - sostiene sempre l'azienda in una nota - rientrava nei limiti previsti dalla legge". L'azienda "respingendo qualsiasi strumentalizzazione dell’improvviso e doloroso fatto avvenuto, ha deciso di sostenere l’iniziativa dei colleghi di Ravasio di devolvere alla famiglia l’equivalente di almeno due ore di lavoro. Anche Italcementi, assicura la società, farà la propria parte".

Secondo i sindacati, tuttavia, il tragico incidente "ripropone con forza la necessaria attenzione che si deve dedicare al problema della sicurezza sul lavoro, abbinata alla carenza di organico in un gruppo che ha aperto una procedura per quasi 700 lavoratori”.