Sciopero di 24 ore oggi (lunedì 30 aprile) all’Ilva di Taranto. A motivare lo stop, articolato su tre turni e deciso al seguito di un incontro tra azienda e sindacati che si è tenuto venerdì 27, è l’assenza “di interventi periodici e investimenti certi” in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil lamentano anche la “mancanza di programmazione delle attività di manutenzione straordinaria e ordinaria”.

I sindacati dell’impianto pugliese rimarcano di aver “più volte segnalato, attraverso i rappresentanti dei lavoratori e della sicurezza, alcune problematiche, le cui soluzioni hanno subìto continui rinvii con motivazioni legate alla mancanza di risorse economiche”. Per Fiom, Fim e Uilm “la gestione commissariale continua a non dare risposte, soprattutto a non investire le risorse necessarie per affrontare nel merito alcune delle problematiche di sicurezza poste all'attenzione di Ilva”.

Da qui, dunque, la decisione di bloccare l’acciaieria per l’intera giornata odierna. “L'Ilva vive già una fase di incertezza per il futuro produttivo, occupazionale e ambientale dello stabilimento siderurgico” conclude il comunicato di Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil: “A questo non possiamo aggiungere problematiche di sicurezza che la gestione commissariale continua a trascurare per mancanza di risorse economiche”.

Per la Fiom di Taranto bisogna "intervenire subito e con investimenti certi, altrimenti la giornata di sciopero non potrà che essere l'inizio di tante iniziative di lotta". Secondo i metalmeccanici Cgil, la protesta odierna "è anche un chiaro segnale per i futuri acquirenti che durante la trattativa sindacale hanno mostrato una certa fermezza nel confermare i licenziamenti e una riduzione drastica del salario. Nessun passo indietro. Continueremo a lottare e a chiedere piena occupazione, investimenti per il risanamento ambientale e per la sicurezza".