Comunicazione, inclusione. Con queste due parole asciutte, senza un verbo e senza una congiunzione che le legasse, si apriva due anni fa il congresso del Sindacato dei lavoratori della comunicazione della Cgil. Oltre 300 delegati (lavoratori dei call center, delle Poste, traduttori, grafici, cartai, operatori delle emittenze pubbliche e private, attori ecc.) impegnati a ragionare di tutti i possibili nessi che legano il destino di noi cittadini, la nostra possibilità di scelta, l’accesso all’informazione e ai saperi, ossia il reale esercizio delle nostre libertà individuali e collettive, ai diritti di chi per mestiere, a vario titolo, produce comunicazione.

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Il manifesto degli autori (scarica il pdf)

Non è stato un esercizio di stile. Al contrario, in venti anni di contrattazione e azioni sindacali concrete, l’Slc Cgil ha tracciato con precisione l’unica strada oggi percorribile per un sindacato confederale: quella dell’inclusione. Sempre in quel congresso, il sindacato nazionale scrittori, nato nel gennaio del 1945 dalla lucidità politica di Alvaro e Di Vittorio, è confluito in Slc. Un nesso forte, coerente. Una congiunzione tra diritti e inclusione di cui si sentiva il bisogno per molte ragioni.

Prima fra tutte. Nel nostro paese gli scrittori - ma lo stesso accade a musicisti, attori, danzatori e fotografi - sono intrappolati da luogo comune diffuso oltre misura: chi scrive o suona, o recita, in realtà vive una passione, non esercita un mestiere. Il mancato riconoscimento della professione, autorizza perfino Dario Franceschini, ministro dei Beni e delle attività culturali, a chiedere spesso e senza alcun imbarazzo performance gratuite, barattando legittimi compensi con false opportunità. È bene ricordare, dunque, che anche quando parliamo dei diritti di scrittori, autori e artisti, parliamo di diritti che riguardano tutti i lavoratori, come quello a essere adeguatamente pagati per il proprio lavoro o il diritto ad ammalarsi senza perdere il reddito.

Ma c’è anche un altro aspetto che ci riguarda tutti. Quando parliamo dei diritti di scrittori, autori e artisti, parliamo di difesa della libertà di espressione, di tutela del diritto d’autore e del sostegno alla creatività, senza la quale non è possibile immaginare e quindi progettare il futuro, né per il singolo individuo, né per un intero paese. Tutto questo ha a che fare con rivendicazioni concrete, tutte nell’agenda della sezione nazionale scrittori Slc, proprio mentre l’Europa sta riscrivendo le regole di un mercato che vede gli autori sempre più piccoli e meno rappresentati di fronte agli interessi economici delle over the top (le imprese che forniscono, attraverso la rete, servizi, contenuti e applicazioni).

Anche per questo la sezione nazionale scrittori, insieme alla Consulta sul diritto d’autore e i diritti connessi Slc (un laboratorio permanente di osservazione ed elaborazione di cui fanno parte associazioni, autori e sindacalisti), ha proposto alla Commissione europea interventi concreti per garantire contemporaneamente l’accesso degli utenti ai contenuti e la remunerazione del diritto d’autore e dei diritti connessi. La tutela degli autori non può essere concepita come un ostacolo alla libera circolazione dei contenuti nel mercato unico.

Così come la riforma della legge italiana sul diritto d’autore, auspicata e comunque inevitabile con il recepimento delle Direttive europee, deve essere l’occasione in cui si fa definitivamente chiarezza sugli obblighi contrattuali tra autori, artisti interpreti esecutori ed editori, abolendo la possibilità che i contratti utilizzino quel “salvo patto contrario” che condanna gli autori all’impossibilità di far valere pienamente la tutela legata alla creazione di un’opera d’ingegno. Non solo. Un altro obiettivo della sezione nazionale scrittori è affermare il protagonismo degli autori nella fase negoziale dei contratti collettivi. Un obiettivo possibile, come dimostra il protocollo d'intesa tra Slc Cgil, editori (Odei-Osservatorio degli editori indipendenti) e traduttori (Strade-Sindacato traduttori editoriali), sottoscritto lo scorso 3 aprile.

L’accordo, individua precisi punti fermi a garanzia di un contratto legale, trasparente ed equo per entrambe le parti, nell’intento di costruire insieme un sistema editoriale più solido e pluralistico (il testo è consultabile sul sito Slc), riconosce concretamente il valore della professione di traduttore e aiuta ad affermare la consapevolezza che alla qualità del lavoro corrisponde la qualità del prodotto. Un chiaro esempio di come il sindacato possa rappresentare i lavoratori non subordinati attraverso la contrattazione inclusiva. E, a dimostrazione che la strada intrapresa è quella giusta, tra Odei, Slc e scrittori si è aperto un confronto allo scopo di raggiungere un’intesa analoga. Includere, garantire il pieno diritto di cittadinanza a tutti, ai professionisti, agli artisti, ai lavoratori dipendenti, è questa la congiunzione necessaria tra l’interesse dei singoli e quello collettivo.

Di qui la scelta di scrivere, insieme a fotografi, musicisti, scrittori, traduttori e fumettisti, Il Manifesto degli autori (leggi qui il testo, pdf), un documento che, nell’individuare obiettivi contrattuali e cambiamenti normativi, traccia un sistema di regole che, prima di ogni altra cosa, riconosce agli autori la loro professione. Il Manifesto chiede, all’Europa come all’Italia, norme che regolino e tutelino il diritto d’autore e indica nella contrattazione inclusiva un aggancio essenziale per l’esigibilità dei diritti. Tra i primi firmatari: Rino Bianchi, Carolina Cutolo, Niky D’Attoma, Riccardo Duranti, Alessandro Leogrande, Ivo Milazzo, Davide Orecchio, Igiaba Scego, Nadia Terranova, Stefano Valenti. Nei prossimi mesi il Manifesto sarà presentato in diverse città e, per facilitarne la sottoscrizione, entro il mese di luglio sarà aperta una pagina Facebook. Il Manifesto degli autori è un documento che impegna la sezione nazionale scrittori e tutta la Slc a rafforzare quel nesso che lega i diritti di ogni singolo lavoratore alle prospettive di un intero Paese. L’adesione è aperta a tutti gli autori, iscritti e non iscritti. Nessuno escluso.

Marilisa Monaco è coordinatrice sezione nazionale scrittori Slc Cgil