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La Filctem Cgil lancia l'allarme sulla Sogin, la società di Stato incaricata del decommisioning degli impianti nucleari e della messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi. E lo fa con il suo segretario generale Emilio Miceli, che proprio oggi ha spedito una lettera al ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, e al suo collega dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, chiedendo loro un urgente incontro per avviare presso i ministeri competenti un tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali, il vertice aziendale e gli organi di indirizzo “al fine – si legge nella lettera – di garantire lo svolgimento della missione aziendale, il mantenimento degli organici e soprattutto il mantenimento delle attività conferite a Sogin dal governo”.
Tutto nasce dalla strategia attuale del gruppo, recentemente illustrata dall'amministratore delegato, che non ha affatto convinto i sindacati. “Per più di un motivo – scrive Miceli –: assenza di un adeguato piano industriale, mancata individuazione di un deposito di scorie, forti criticità di budget, terziarizzazione di attività relative alla sicurezza, mancata stabilizzazione dei lavoratori con contratti atipici inseriti strutturalmente in organico, eccetera”. “Peraltro ci sembra inconcepibile – prosegue Miceli – che due società a forte controllo pubblico come la Sogin e la Saipem arrivino ad un conflitto di tali proporzioni sulla commessa Cemex, contenzioso che crediamo possa essere sanato in tavoli diversi da quelli dei tribunali”.
A fronte di tutto ciò, “la nostra preoccupazione – conclude la lettera di Miceli – è quella che si possa andare ad un forte ridimensionamento dell'azienda stessa e della controllata Nucleco, causando – se non si interviene con tempestività – un default economico e industriale”. Di qui la richiesta di incontro urgente.