Accordo sindacale per il settore caseario alla Granarolo di Bologna. L’intesa, firmata da sindacati e azienda, impegna il gruppo a un massiccio investimento nello stabilimento di via di Cadriano. La scelta industriale di realizzare un complessivo investimento di oltre 15 milioni di euro in nuove tecnologie e impianti produttivi è stata oggetto di una trattativa sindacale durata oltre due mesi. L’accordo pone al centro i temi della condizione di lavoro e del salario, oltre alla prospettiva industriale-occupazionale della sede bolognese e più in generale di tutto il comparto caseario. Nei prossimi giorni verrà sottoposto alla consultazione e voto dei lavoratori.

I sindacati Fai, Flai e Uila
, unitamente alla Rsu, valutano “importante e positivo l’esito del confronto, proprio in un momento di generale difficoltà e di crisi acuta, che provoca ricadute e penalizzazioni per molti altri lavoratori nel nostro territorio provinciale”.

Questi i punti dell’intesa: progetto ex novo sull’assetto produttivo dello stabilimento caseficio (con l’introduzione di nuovi impianti e nuovo layout complessivo); caratteristiche e tempistiche di realizzazione dei nuovi impianti (a regime fine 2010); significativo incremento dei volumi produttivi per il sito di Bologna; aumento a regime del 20 per cento degli attuali organici e percorsi di stabilizzazione per gli assunti con contratti a tempo determinato; sviluppo di nuove professionalità interne e di nuovi profili per i lavoratori; aumento mensile del salario pari a 31 euro, uguali per ciascun lavoratore dello stabilimento interessato, per 14 mensilità; omogeneizzazione degli orari di lavoro, delle pause di riposo e modularità organizzativa sulle linee produttive.

L’accordo prevede anche
un costante flusso informativo.relazionale con la Rsu sui programmi produttivi mensili e l’esame congiunto delle parti sulla pianificazione produttiva annua, che verrà definita con accordo, entro il primo bimestre dell’anno solare. Obiettivo condiviso da sindacati e azienda è quello di concorrere alla realizzazione di un lancio qualitativo importante dei prodotti caseari, in un settore molto presidiato da importanti marchi, ma contemporaneamente offrire una prospettiva di consolidamento della occupazione per tutti i lavoratori che vi operano. La sede di Bologna occupa circa 530 persone tra quadri, impiegati e addetti diretti alla produzione.