Continua ad allungarsi il bollettino dei dati negativi sull’economia del nostro paese. L’Istat conferma oggi (29 agosto) che a giugno le vendite al dettaglio hanno registrato un calo dello 0,5% su base annua. Aumentano dell'1,3% quelle per i prodotti alimentari, ma  per i beni non alimentari scendono dell'1,4%. Rispetto a maggio, invece, si registra un aumento dello 0,4%. Nella media del trimestre aprile-giugno 2012 l'indice diminuisce dell'1,7% sui tre mesi precedenti. L'Istituto nazioanle di statistica diffonde anche il dato sulla fiducia delle famiglie, ai minimi dal 1996. Nel dettaglio, l'indice sul clima personale, giudizi e attese sulla situazione economica delle famiglie scende ad agosto a quota 92 da 92,9: è il dato peggiore dall'inizio delle serie storiche.

Quello sui consumi "è un dato ancora fortemente sottostimato che testimonia, comunque, l’aggravarsi delle condizioni economiche". Così commentano Federconsumatori e Adusbef. Secondo le analisi a campione dell’Osservatorio nazionale Federconsumatori, infatti, il crollo dei consumi a fine anno rischia di avvicinarsi al -5%. "Una vera e propria catastrofe per l’economia: tale contrazione, infatti, equivarrebbe ad una contrazione complessiva della spesa di ben 35,5 miliardi di euro".

"Questo andamento - sostengono le due associazioni - avrà ripercussioni sempre più negative e dannose per l’intera economia, alimentando la spirale negativa di crisi e recessione dalla quale non si intravede via d’uscita, complici anche le politiche di aumento della tassazione attuate finora dal governo". Una caduta simile della spesa, infatti, "non potrà che incidere negativamente sulla produzione, con conseguenze sul fronte dell’occupazione e, quindi, sul potere di acquisto delle famiglie (già crollato di oltre il -11,8% dal 2008) che, a loro volta, ridurranno ulteriormente i consumi".

"Per avviare una ripresa è fondamentale spezzare questo andamento – dichiarano i due presidenti, Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti -. Questo può avvenire solo evitando categoricamente ogni nuovo aumento della tassazione, a partire dall’Iva, nonché avviando seri piani di rilancio per la ripresa degli investimenti per lo sviluppo e la ricerca. Per fare ciò, oltre ad intensificare la lotta agli sprechi ed all’evasione fiscale, è necessario intervenire sulla tassazione di grandi patrimoni, rendite e transazioni finanziarie".