Sciopero e manifestazione a Roma degli oltre 2.600 dipendenti della società Roma Multiservizi, partecipata dal Comune capitolino al 51 per cento. L'appuntamento è stato  in piazza del Campidoglio. I lavoratori si sono riuniti per "denunciare l’incertezza del proprio futuro occupazionale", come spiegano in una nota i segretari generali della categoria di Cgil Roma e Lazio Michele Azzola, di Cisl Roma Paolo Terrinoni e di Uil Roma e Lazio Alberto Civica.

"I lavoratori, che si occupano della pulizia, dell’assistenza e della refezione delle scuole e dei nidi romani, oltre che della manutenzione del verde della Capitale, sono in attesa di conoscere le decisioni del Comune rispetto a una gara emessa dalla precedente amministrazione che, se conclusa, comporterebbe la riduzione della qualità del servizio per i cittadini e tagli economici per il personale" continuano gli esponenti sindacali: "Lo scorso mese la sindaca Raggi si era impegnata a ritirare la gara e avviare un percorso per acquisire il controllo sociale della società cui assegnare direttamente il servizio. Un modo, questo, per tutelare al meglio i bambini ospitati nelle scuole comunali, evitando allo stesso tempo di scaricare sui lavoratori tutte le contraddizioni di un sistema scellerato basato sulle gare offerte al massimo ribasso, strumento che premia le aziende più spregiudicate e disponibili a non rispettare le regole, con buona pace della trasparenza e del rispetto della legalità, senza preoccuparsi delle ricadute, anche in termini occupazionali".

La manifestazione "segna l’inizio di una vertenza che i lavoratori, diventati parte integrante del sistema delle materne e dei nidi comunali, vogliono portare avanti anche coinvolgendo i cittadini che hanno a cuore la qualità del servizio e la sicurezza dei loro figli. La sindaca Raggi ha il dovere di riconvocare immediatamente le organizzazioni sindacali confederali per definire un percorso che dia certezze sulle prospettive, sapendo che questo settore rappresenta una delle attività strategiche che il Comune deve garantire e per le quali la legge prevede anche l’affidamento diretto. Non si può continuare a giocare con il futuro dei bambini romani, sacrificando la professionalità e la disponibilità di chi è responsabile della loro sicurezza".