“Bene che si annunci una risposta alla rivendicazione dei lavoratori pubblici che aspettano adeguamenti salariali da sette anni. Le loro retribuzioni in questi anni non sono state ferme, ma tornate indietro: la media, infatti, del 2015 è tornata ai livelli del 2008. Dire che la cifra dei 300 milioni è poco più che simbolica' è un'affermazione importante. È quanto ha detto la segretaria generale della Fp Cgil Serena Sorrentino in merito alle dichiazioni del premier Matteo Renzi circa le risorse per i rinnovi dei contratti pubblici.

Ieri, 28 luglio, il Consiglio dei ministri ha infatti approvato in via definitiva un nuovo pacchetto di provvedimenti. Sono cinque le misure principali emerse dalla riunione, illustrate al termine dell'incontro dal presidente del Consiglio Renzi. Particolare accento il premier lo ha posto su una questione che, ha detto, è un'ingiustizia da sanare. "Da sette anni i dipendenti pubblici non hanno un aumento dello stipendio, occorre riaprire la fase contrattuale. La cifra nella legge di stabilità è poco più che simbolica, siamo pronti a discutere, sappiamo che c'è bisogno di più soldi e siamo pronti a mettere più soldi purché sia chiaro che chi lavora nella pubblica amministrazione deve essere premiato e chi fa il furbo va punito", ha detto il premier, che ha aggiunto: "È ora di colmare questa ingiustizia. Noi però proponiamo uno scambio alto e nobile", ha chiarito: alla maggiore severità nei confronti dei "furbetti del cartellino", il cui licenziamento, ha sottolineato, "non è demagogia, ma è un fatto culturale", deve ora essere affiancato lo sblocco degli stipendi "per chi lavora bene".

Il segretario della Funzione pubblica Cgil ha a questo proposito commentato: “Quanto al fatto che chi lavora in Pa deve essere premiato e chi fa il furbo va punito, vorremmo dire al presidente Renzi che siamo d'accordo, che vale per i lavoratori pubblici, per quelli privati e anche per i politici. Chi non fa il proprio dovere, e reca danno ai cittadini, va punito. Quindi se ognuno lo fa, a partire dal governo, stiamo tutti più sereni”, ha concluso Sorrentino.

Nel pacchetto varato dal Cdm, però, c'è anche il decreto che prevede l'accorpamento della Forestale nell'arma dei Carabinieri, nonostante la contrarietà di tutte le organizzazioni sindacali e di rappresentanza del comparto sicurezza e difesa, e nonostante la mancanza di un confronto sul testo. “È un fatto grave – affermano la Cgil e la Fp in una nota –: si cancella nei fatti un corpo cruciale nel contrasto e nella prevenzione  delle violazioni dell’ambiente, privando così i cittadini stessi di una forza estremamente utile. Ma è anche grave perché, per questa via, si comporta la soppressione dei diritti civili e sindacali dei lavoratori e perché manca qualsiasi tutela del personale nel passaggio da una forza civile a un corpo militare”.

Per la Cgil e la Fp, in ogni caso, “la partita non si chiude qui. Il nostro impegno a tutela degli uomini e delle donne della Forestale, e del lavoro che questi svolgono a servizio dei cittadini, continua: agiremo tutte le strade possibili per contrastare questa scelta scellerata, sia legali, sia mettendo in campo uno sciopero del corpo della Forestale. Andremo avanti, con ancora più forza, a difesa dei diritti dei lavoratori e dei cittadini”.