La Flc Cgil organizza per giovedì 4 dicembre alle ore 12, presso la Sala Nassiriya di Palazzo Madama in Piazza Madama 1 a Roma, un'iniziativa dal titolo "L'esodo dei giovani ricercatori italiani", durante la quale verranno presentati i dati di "Ricercarsi", indagine sui percorsi di lavoro e di vita nel precariato universitario, e presentate le proposte della sigla di categoria.

Negli ultimi 10 anni i contratti precari della ricerca sono quasi raddoppiati: tra il 2003 e il 2013 hanno lavorato con contratti precari oltre 65.000 ricercatori. In questo stesso decennio su 100 ricercatori precari l'Università ne ha espulsi più di 93.

“Dati allarmanti - si legge in una nota - che rischiano di impallidire al confronto di quanto si preannuncia per gli anni a venire. Sono ormai, infatti, imminenti le scadenze di migliaia di assegni di ricerca a causa delle assurde norme della legge 240/10, e di fatto, a oggi, nessuna opportunità viene proposta a questi giovani ricercatori. Certo non viene offerta loro dalla legge Stabilità che sembra continuare l'opera di disinvestimento e precarizzazione”.

Per la Flc “è necessario un intervento immediato da parte del governo e del Parlamento. Si tratta di investire risorse e riformare il reclutamento abolendo la follia del dell'assegno di ricerca: un contratto senza diritti e tutele fondamentali e delineando un'unica figura preruolo. È necessario, inoltre, approntare risposte qui ed ora per coloro i cui assegni arriveranno a scadenza, con il superamento, in via transitoria, del limite temporale dei 4 anni per gli assegni di ricerca e quello dei 5 anni per i ricercatori a tempo determinato di tipo A”.