Si è svolto ieri (21 settembre) a Roma, presso il ministero dello Sviluppo economico, l’incontro sulla grave situazione del gruppo Firema. "Il Commissario ha rappresentato un quadro pesante per ciò che riguarda la società. A causa delle penali prodotte dal ritardo delle consegne dei treni, le commesse sono in perdita". Lo ha dichiarato Massimo Masat, coordinatore nazionale della Fiom per il gruppo Finmeccanica.

"La precedente gestione industriale, avendo assunto anticipi sui treni che dovranno essere prodotti, rischia di compromettere la redditività delle stesse commesse per il futuro. Esiste inoltre un problema, sempre precedente all’attuale gestione commissariale, di cessione di crediti a partner di Firema nell’associazione temporanea di imprese; problema che sta creando un paradosso: ‘più Firema produce e meno guadagna’".

La Fiom ritiene dunque "che questa situazione rischi di pregiudicare il futuro dell’azienda e che sia necessario un intervento urgente della Presidenza del Consiglio per mettere attorno a un tavolo tutti i soggetti interessati, prevalentemente pubblici, allo scopo di trovare soluzioni ai problemi legati alle penali e alla cessione dei crediti che nulla a che vedere con la nuova Firema".

"Il Commissario, sostenuto dal governo, apra una linea di credito per acquisire la liquidità necessaria per riavviare la produzione e stabilire un credibile piano di consegne dei treni sui programmi già acquisiti. Il Governo attivi un tavolo per sostenere il settore delle imprese ferroviarie in quanto comparto strategico, dal punto di vista industriale, per il nostro Paese. A nostro avviso, sarebbe incomprensibile l’ipotesi di un possibile affitto di ramo d’Azienda di Firema perché ciò significherebbe, sostanzialmente, la chiusura della Società. Chiusura alla quale ci opporremo con ogni mezzo. Sempre al ministero dello Sviluppo Economico, è stato convocato un nuovo incontro, anche con la presenza di tutti gli enti locali, per il 30 settembre prossimo".

Il sindacato, conclude, "non lascerà nulla di intentato per difendere i 900 lavoratori di Firema che, anche per affermazione del Commissario straordinario, non hanno alcuna responsabilità sul dissesto finanziario del gruppo".