“Le lavoratrici e i lavoratori della Ericsson di Marcianise hanno scioperato oggi, 4 febbraio, per otto ore e sono venuti a Roma, dove hanno presidiato i cancelli della sede principale della multinazionale svedese delle telecomunicazioni, in via Anagnina". Lo riferisce in una nota Roberta Turi, segretaria nazionale Fiom-Cgil. 

"l presidio - prosegue Turi - è solo l'ultima in ordine di tempo delle iniziative messe in campo dai lavoratori per protestare contro la decisione della Ericsson di cedere lo stabilimento che produce i prodotti ottici alla Jabil, azienda americana di elettronica con cui solo due mesi fa abbiamo sottoscritto un accordo per evitare il licenziamento di più di 350 lavoratori".

Lunedì 9 febbraio prossimo è previsto il primo incontro presso il ministero dello Sviluppo economico, richiesto dal sindacato all'indomani dell'avvio dell'operazione di cessione dello stabilimento. "In quella sede - aggiunge Turi - la Ericsson dovrà spiegare perché vuole procedere all'esternalizzazione di un sito di produzione opto supply proprio in Italia, mentre intende mantenere gli altri stabilimenti in tutto il resto del mondo. Questa scelta incomprensibile è a nostro parere dettata dalla volontà dell'azienda di telecomunicazioni di cessare gradualmente questo tipo di attività in Italia, mettendo a repentaglio quasi mille posti di lavoro in Campania, regione a rischio desertificazione industriale". 

La Fiom ritiene che il Governo debba "intervenire immediatamente sui vertici dell'azienda per bloccare quest'operazione che rischia di produrre una crisi occupazionale e la perdita di attività su apparati di reti ottiche, importanti per il raggiungimento degli obiettivi dell'Agenda digitale.”