"Proprio a fine agosto i dati ufficiali Inail, confermano l'inaccettabile incremento degli incidenti sul lavoro, con un +5,2% di morti e + 1,3% di infortuni nei primi sette mesi 2017. Gli aumenti maggiori si sono registrati in Lombardia (con +2.821 denunce) ed Emilia Romagna (+1.560 denunce). La nostra regione è perciò su un podio nazionale di cui troppo poco si parla. Anzi, denunciamo la grave tendenza ministeriale a celare e negare ai territori i dati reali ed aggiornati". Così in una nota Franco Zavatti, coordinatore legalità e sicurezza Cgil Emilia-Romagna.

Zavatti sottolinea come "da anni, la Direzione Generale per le Attività Ispettive presso il Ministero del Lavoro, pubblicasse a cadenza trimestrale, un prezioso report coi dati sulle irregolarità rilevate ed i reati sul lavoro". Ma da gennaio 2017, queste relazioni trimestrali dettagliate per settore e per provincia, sono state sospese. "Quelle 104 tabelle per ognuno dei capitoli richiamati, sono sostituite da un'unica pagina coi dati di sintesi nazionale - spiega il sindacalista - Dati nazionali che ammettono che in Italia dal 63% di irregolarità ispettive registrate nel 2016, passiamo al 66% nei primi sette mesi 2017. Ma nulla si specifica più sul come le 11.166 ispezioni colpose 2016 in Emilia Romagna, si sono accresciute, in quali settori e sopratutto in quali province". 

"Ed i "picchi" modenesi dell'85,2%di irregolarità nell'autotrasporto e del 66,7% nell'attività immobiliare ? La crescita regionale del + 254% sulla "interposizione illegale di mano d'opera" ? I 1.605 casi di rilevanza addirittura penale?", chiede Zavatti. "Abbiamo posto, come coordinamento legalità Cgil regionale, tre quesiti scritti di chiarimento sulla cessazione della pubblicazione di quei dati, rivolgendoci alla Direzione centrale del Ministero del Lavoro. Attendiamo fiduciosi", conclude il coordinatore legalità e sicurezza Cgil Emilia-Romagna.