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“Riteniamo che quanto accaduto negli ultimi giorni nel nostro paese rispetto alle azioni sollecitate dal ministro degli Interni stia diventando una vera emergenza che rischia di portare nella vita di tutti noi risvolti molto negativi”. Inizia così la nota della Cgil nazionale di adesione all’appello “Insieme contro il razzismo. Manifestiamo a Firenze”, lanciato la settimana scorsa dal presidente della Toscana Enrico Rossi e dal sindaco di Firenze Dario Nardella. L’appuntamento è per oggi, mercoledì 27 giugno, alle 18 in piazza Ognissanti. La nota è firmata da tutti i componenti della segreteria nazionale: Susanna Camusso, Nino Baseotto, Vincenzo Colla, Rossana Dettori, Gianna Fracassi, Roberto Ghiselli, Maurizio Landini, Franco Martini, Giuseppe Massafra, Tania Scacchetti.
“Non è tollerabile che sia il vicepremier di un paese come l’Italia ad alimentare questo clima di chiusura e a favorire atteggiamenti xenofobi nei confronti di chi dovrebbe essere aiutato e soccorso” prosegue la nota: “Non è giustificabile l’utilizzo quotidiano di un linguaggio carico di odio e di intolleranza, a maggior ragione se si trasforma nel messaggio dettato dalle istituzioni”. Per la Cgil “la soluzione per l’accoglienza dei rifugiati non può essere la chiusura dei porti, e la gestione dei campi nomadi non può essere riportata a un censimento, anche perché, va ricordato, tutte le barbarie sono sempre cominciate con un censimento”.
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La segreteria confederale ricorda che “dopo aver sperimentato la dittatura anche in Italia, gli anni successivi li abbiamo trascorsi, grazie alla diffusione dei valori della Resistenza, a non avere paura dello straniero, del diverso, a essere un paese generoso, accogliente e pronto a gestire le emergenze in arrivo da qualsiasi parte del mondo. Parole come 'contaminazione' e 'integrazione' devono tornare a essere un obiettivo condiviso da tutte le forze politiche, sociali, dalle associazioni e da tutti i cittadini che pensano al domani come un luogo dove le diversità continuino a essere un valore e non un nemico da abbattere”.
La Cgil nazionale, in conclusione, ricorda che l’articolo 2 del proprio Statuto “riporta che 'la Cgil considera la pace tra i popoli bene supremo dell’umanità e ispira la propria azione alla conquista di rapporti internazionali per i quali tutti i popoli vivano insieme nella sicurezza e in pace ...'. È da qui che vogliamo partire per costruire insieme a tutti coloro che aderiranno all’appello un’azione di contrasto culturale vero e autentico, affinché non si porti l’Italia verso una terribile involuzione sociale”.