Il governo Monti “ha certamente molte benemerenze, ma la crescita la stiamo vedendo con il cannocchiale. Manca lo slancio. Certo le condizioni sono difficili, ma le iniziative stentano”. Misura le parole ma non è tenero con l’esecutivo tecnico l’ex presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, intervistato da Il Messaggero. E sul futuro dell’Europa manifesta ottimismo, ma chiede anche un salto di qualità. “Il primo passo – spiega Ciampi – è quello di una ridefinizione dei rapporti tra Francia e Germania. Le prospettive sono buone, né la provenienza della Merkel e di Hollande da due famiglie politiche diverse costituisce un problema. Basti ricordare che la stessa situazione si verificò con Kohl e Mitterrand che andarono perfettamente d'accordo”.

Ma il Vecchio continente deve andare avanti con forza. “Penso che l'unica speranza per l'Europa sia quella di procedere sulla strada dell'Unione politica. Altrimenti si muore d'inedia. Ricordo perfettamente quel progetto di Costituzione europea che sottoscrivemmo io e il presidente tedesco Rau ad Agrigento durante il mio mandato al Quirinale. La carta costituzionale fu poi approvata a livello europeo, ma i tempi erano prematuri e si ripiegò giocoforza su un progetto meno ambizioso che fu il trattato di Lisbona. Penso che oggi sia possibile riprendere l'iniziativa”.