Trieste non dimentica la sua medaglia d’oro per la Resistenza e non resta a guardare di fronte al corteo neofascista organizzato da CasaPound per sabato prossimo, 3 novembre. La contro-manifestazione, che vedrà protagonista una larga parte della società civile, Cgil e Anpi in testa, è stata convocata per lo stesso giorno alle ore 15 in campo San Giacomo. Antifascismo, antirazzismo e antisessismo le parole d’ordine intorno alle quali si raduneranno migliaia di partecipanti, mentre cresce di giorno in giorno la lista delle adesioni tra la quali c'è anche il mondo cattolico delle Acli. Tra l’altro, ci sarà anche un concerto degli Assalti Frontali ed è confermata la partecipazione di Lidia Menapace, staffetta partigiana e storica esponente del movimento femminista, a chiudere l'evento. È questa la risposta del comitato antifascista cittadino al corteo che nello stesso pomeriggio, ovviamente con un percorso diverso, vedrà sfilare a Trieste gli esponenti dell’estrema destra. Il motivo “ufficiale” indicato da CasaPound è la celebrazione dei cento anni della Grande guerra, ma l’obiettivo malcelato è quello di tentare un radicamento nel territorio, come già fece tre anni fa a Gorizia dopo un’analoga manifestazione.

Clima teso, dunque, in città, che tra l’altro vedrà il giorno successivo la visita del capo dello Stato Sergio Mattarella. Per il corteo neofascista si parla di circa 1.500 arrivi. Non moltissimi, per la verità, ma abbastanza per far indignare il tessuto sociale triestino, tanto che molte strutture alberghiere si stanno rifiutando di ospitare quei manifestanti. “La città non li vuole – spiega a Rassegna Sindacale il segretario della Camera del lavoro di Trieste, Michele Piga –. Ma il problema è che certe forze politiche stanno mettendo quasi sullo stesso piano le due manifestazioni e ciò è davvero inaccettabile. Noi difendiamo i valori della Costituzione, loro inneggiano a un’ideologia dichiaratamente fascista. Pensate che volevano persino arrivare in piazza Oberdan che fu sede del comando delle Ss. Là non ci andranno, però sfileranno lo stesso”.

La risposta della Cgil e delle altre associazioni è racchiusa in questa manifestazione che sarà non violenta, democratica e unitaria. A spiegarlo è lo stesso Piga: “In una fase molto delicata come questa in cui emergono forti elementi di divisione – osserva il dirigente della Cgil – sentiamo davvero un gran bisogno di attivare la partecipazione all’interno di un percorso collettivo che riaffermi con forza i principi costituzionali e i valori fondanti della nostra Repubblica. Lanciamo quindi un appello a tutti i cittadini che si riconoscono in questi valori e in queste pratiche, senza colori politici, per dire che non possiamo girarci dall’altra parte di fronte a certe cose. Tra l’altro, la settimana scorsa abbiamo fatto anche un incontro con il sindaco ricordando le leggi per cui la manifestazione di CasaPound è illegale: di fatto stiamo parlando di apologia del fascismo, per cui abbiamo anche fatto un esposto alla Procura”.

A coordinare tutte le attività della contro-manifestazione è l’Assemblea antifascista di Trieste, attiva già da tre anni, che racchiude numerose realtà tra cui sindacati, associazioni culturali e studentesche, comitati di cittadini, ma anche molti singoli. “Dopo l’annuncio di CasaPound che risale a un mese e mezzo fa – spiega sempre a Rassegna il portavoce dell’Assemblea, Riccardo Laterza – abbiamo sentito una forte esigenza di fare rete. Qui in città c’è un sentimento di indignazione che sta crescendo e coinvolge larghi strati della società civile. Non possiamo restare fermi di fronte a un affronto fatto non solo ai valori della convivenza civile in cui crediamo, ma anche alla storia di Trieste, usata strumentalmente da questi fascisti per aprire un’operazione di radicamento”.

“Ma il problema – conclude Laterza – non è solo CasaPound. C'è in giro lo sdoganamento di idee che fino a poco tempo fa sembravano relegate ai libri di storia: politiche antisociali, guerre tra nativi e e stranieri, isolamento delle minoranze. Perciò ci aspettiamo tanta gente in piazza sabato prossimo: sarà una manifestazione larga e pacifica, ma allo stesso tempo determinata, per dire che a Trieste non c’è spazio per idee fasciste, razziste e sessiste. L'assemblea ha già organizzato molte iniziative che hanno fatto emergere la presenza quotidiana dei valori dell’antifascismo in città. Il nostro è un tessuto attivo e ovviamente continueremo a impegnarci, anche dopo sabato prossimo”.