L'Italia viola i diritti dei detenuti tenendoli in celle dove hanno a disposizione meno di 3 metri quadrati. La Corte europea dei diritti umani di Strasburgo ha quindi condannato l'Italia per trattamento inumano e degradante di 7 carcerati detenuti nel carcere di Busto Arsizio e in quello di Piacenza.

La Corte ha inoltre condannato l'Italia a pagare ai sette detenuti un ammontare totale di 100 mila euro per danni morali. Nella sentenza la Corte invita l'Italia a porre rimedio immediatamente al sovraffollamento carcerario.

La sentenza di oggi rappresenta la seconda condanna per l'Italia per aver tenuto i detenuti in celle troppo piccole. La prima condanna risale al luglio del 2009 e riguardava un detenuto nel carcere di Rebibbia di Roma. Dopo quella sentenza  l'Italia ha messo a punto il "piano carceri" che prevede la costruzione di nuovi penitenziari e l'ampliamento di quelli esistenti oltre che il ricorso a pene alternative al carcere.

Ma la sentenza europea di oggi tocca una ferita aperta. Sono ormai numerosissimi. Quache tempo fa l'Osservatorio permanente sulle morti in carcere parlava di 60 detenuti e 10 agenti che ogni anno si tolgono la vita negli istituti penitenziari. Una cifra 20 volte superiore alla media nazionale. 

Il 21 dicembre  scorsoddl sulle pene alternative non è passato al Senato. Mentre calava il sipario sul governo Monti e sulla legislatura, le norme sulle pene che sostituiscono la detenzione si sono fermate nell'aula di Palazzo Madama.