Piena realizzazione delle case della salute, riorganizzazione degli ospedali, maggiori controlli sulla gestione delle case di residenza per gli anziani, inserimento lavorativo delle persone svantaggiate. Cgil, Cisl e Uil di Bologna chiedono di aprire un confronto a tutto campo con istituzioni e Ausl sul tema dei servizi socio-sanitari. Lo fanno con una piattaforma che contiene 14 richieste specifiche, indirizzata ai distretti sociosanitari della Città metropolitana. È quanto si apprende dallo stesso sindacato.

Gli obiettivi dell'iniziativa, scrivono le organizzazioni, sono "rilanciare il sistema pubblico in ambito sociale e sanitario, dare una risposta alle fragilità emergenti dei cittadini e spingere per un sistema di lavoro che integri le persone con difficoltà e che sia multidisciplinare",  guardando soprattutto alle case della salute, alle case-residenza per anziani e alla riorganizzazione della rete ospedaliera. I documenti sono stati consegnati all'assessore comunale alla Sanità, Luca Rizzo Nervo, e al direttore del distretto Città di Bologna, Fausto Trevisani.

A illustrare le richieste è stata Sonia Sovilla, della segreteria della Cgil Bologna. "A fronte del taglio di risorse consistente previsto dalla riorganizzazione dei distretti - ha detto in conferenza stampa - rivendichiamo con questa piattaforma il nostro ruolo attivo nella contrattazione socio-sanitaria sulla sigla di accordi precisi". Le richieste contenute nel documento unitario vertono, tra le altre, su "una partecipazione attiva alla necessaria innovazione della filiera della domiciliarità e della presa in carico degli anziani", su "una verifica attenta e rigorosa sulle liste d'attesa sia per esami diagnostici e prestazioni specialistiche che per i tempi di attesa degli interventi chirurgici programmati" e sul "ritiro", in tema di Case-residenza per anziani (Cra), "delle lettere in cui si dà notizia agli utenti della loro esclusione dalla graduatoria dovuta alla mancanza dei requisiti per la loro permanenza in base al regolamento precedentemente approvato".

Cgil, Cisl e Uil hanno avvertito che non sono più disposti a "prese d'atto a cose fatte", ma chiedono di essere coinvolti attivamente nel confronto. Sovilla ha quindi aggiunto: "Sul fronte dei servizi socio-sanitari stanno accadendo cose importati, Cgil, Cisl e Uil vogliono dare il loro contributo: noi speriamo che si sviluppi questo dibattito e porti ad accordi".