Da venerdì 4 marzo, i lavoratori della Belleli sono in sciopero permanente. Un'iniziativa che, in questo momento storico, ha pochi eguali in Italia. "In tale lasso di tempo. denuncia la Fiom Lombardia, l'azienda ha fatto pervenire due lettere degli azionisti, in cui ritengono, di fatto, irricevibili le istanze dei lavoratori. A fronte della totale chusura rispetto alle proprie istanze, i lavoratori, a partire dai capi reparto, hanno fermato la fabbrica, occupando anche la statale Brennero, hanno portato fuori muletti e occupato simbolicamente gli uffici dell'azienda con 250 lavoratori".

'La scelta della multinazionale americana Exterran di affidare la riorganizzazione della Belleli di Mantova ai consulenti di Alix Patner va nella direzione sbagliata – afferma il segretario generale della Fiom Lombardia, Mirco Rota –, sia per le conseguenze del loro piano industriale sia per le prospettive dell'azienda. Un piano di riorganizzazione, quello proposto, fatto di tagli pesanti alla contrattazione sindacale, del rifiuto di avvalersi di contratti di lavoratori indiretti, della disdetta dei contratti attualmente sottoscritti, e della decurtazione dal premio feriale (di 1.400 euro annui), della maggiorazione per lavoro notturno (40%), e di tutti gli altri emolumenti economici contrattati. Un taglio che, se praticato, significherebbe per i dipendenti Belleli una busta paga più leggera per 2.400 euro all'anno”.

“Per riattivare una trattativa che contenga almeno basi decenti, poniamo due condizioni basilari – sostiene Mauro Mantovanelli, segretario generale della Fiom di Mantova –: un piano che non contenga esuberi e che venga tolta la disdetta dei contratti aziendali già stipulati. Senza queste condizioni di base, è impossibile far ripartire una trattiva, che altrimenti sarebbe già indirizzata verso i tagli e l'attivazione di ammortizzatori sociali. Senza queste condizioni minime, non interrompiamo la protesta, andremo a oltranza. Abbiamo ancora lavoro per sei-sette mesi, ma siamo stupiti negativamente da questa chiusura. La ratio finale che soggiace a questo piano, di fatto, è un provvedimento di chiusura o di cessione di questa azienda a ottobre, o al massimo a novembre prossimo. Non arretreremo di un millimetro, rispetto alla nostra richiesta di sbloccare sbloccare le commesse in consegna”.

“Questo sarebbe il primo elemento dei consulenti Alix Patner per diminuire drasticamente il costo del lavoro. Inoltre – prosegue il leader delle tute blu lombarde –, sempre secondo i consulenti aziendali, per raddrizzare le sorti della Belleli, d'ora in avanti non sarà più o meglio conveniente per la multinazionale, accettare commesse con un margine di redditività inferiore al 10%. Una decisione davvero pericolosa e irresponsabile, quella di limitare le commesse a quelle che garantirebbero un concreto guadagno. Una scelta, che insieme al taglio del salario dei dipendenti, mette davvero a rischio il futuro dell'azienda. Una decisione che rende evidente il comportamento della multinazionale, poco sensibile all'occupazione e al territorio, ma concentrata esclusivamente ai suoi margini di profitto. Per questo, abbiamo deciso immediatamente la mobilitazione di tutti i lavoratori, consapevoli che queste scelte devono essere contrastate, fin da subito, con la massima determinazione da parte di tutti. Finora, abbiamo dimostrato senso di responsabilità, come ribadito negli incontri avuti con il Prefetto, ma da domani non garantiamo più nulla circa le proteste che intenderemo attuare; anzi, in questa fase delicata, chiediamo alle istituzioni di essere al nostro fianco nella difesa delle nostre ragioni”.