La sostituzione dell’amministratore delegato di Barilla da parte della famiglia “è un legittimo atto della proprietà, anzi giudichiamo positivamente il fatto che la famiglia stessa si interessi direttamente dell’azienda. Tuttavia, il problema, in una fase di crisi economica e finanziaria come quella attuale, è che una realtà imprenditoriale come Barilla non può permettersi vuoti di direzione, per evitare di perdere quote di mercato e di veder messi in discussione i livelli occupazionali”. Lo dichiara in una nota Mauro Macchiesi, Segretario Nazionale Flai Cgil.

“Il gruppo – prosegue Macchiesi – ha la necessità, dal punto di vista industriale e commerciale, di raggiungere gli obiettivi di mantenimento sul mercato italiano delle quote produttive già esistenti, investendo sull’innovazione di prodotto. Contemporaneamente deve svilupparsi sui mercati internazionali che rappresentano, in questa fase, il punto di forza dei grandi gruppi alimentari presenti in Italia”.

“La Barilla con i suoi 6mila addetti circa è uno dei pochi gruppi alimentari la cui proprietà è rimasta italiana e rappresenta un patrimonio per l’intera filiera del settore agroalimentare; anche per questi motivi – conclude Macchiesi – chiediamo che nel più breve tempo possibile sia definita la struttura manageriale del gruppo”.