I lavoratori di AnsaldoBreda, in presidio davanti a palazzo d’Orleans per opporsi ai trasferimenti di una cinquantina di dipendenti verso altri siti italiani, e chiedere risposte alla Regione che impediscano la dismissione dello stabilimento di Carini, saranno ricevuti alle 17 dall’assessore Linda Vancheri e dal capo della segreteria di Crocetta, Nelli Scilabra. Lo hanno reso noto la Cgil e la Fiom di Palermo.

“Oggi i colleghi  comandati negli altri siti, hanno trovato in sede, a Carini, i loro badge disattivati. Alcuni solo così hanno appreso di essere stati trasferiti: non avevano ricevuto nemmeno il telegramma, che a quasi tutti gli  altri è arrivato sabato – dice Alessandro Bucoli, Rsu della Fiom palermitana –. Chiediamo che i lavoratori non siano considerati assenti dal posto di lavoro. Anche loro sono qui con noi in piazza in attesa di una risposta”.

I trasfertisti, che nel 2014 erano 35, sono rientrati al posto di lavoro, a Carini, a fine dicembre, alla scadenza della cassa integrazione ordinaria per tutti i 160 dipendenti, durata un anno. “La loro trasferta nel 2014 è servita ad alleggerire il peso della cassa integrazione, che in ogni caso era agganciata a un piano di mantenimento delle commesse – aggiunge Bucoli –. Adesso queste nuove richieste di trasferimento sembrano un preludio di licenziamento. Vogliono fare a meno dello stabilimento: stiamo ultimando il revamping di sette carrozze e non si intravvedono altre commesse, mentre gli altri stabilimenti sono pieni di lavoro, tanto da poter assorbire anche il nostro personale”.

A sollecitare l’intervento della Regione, affinchè alzi la voce in ambito nazionale, ma anche locale, è la Cgil di Palermo. Dichiara il segretario generale, Enzo Campo: “Chiediamo un intervento fattivo. La Regione chieda  all’azienda un piano strategico e risposte sui  destini dello stabilimento nell’Isola. E convochi un tavolo, alla presenza di Ansaldobreda e delle altre aziende del sito industriale di Carini, per prospettare un piano di rilancio produttivo di un’area  che può tornare a essere  volano dell’economia della provincia di Palermo”. Fiom, Fim e Uilm hanno chiesto un incontro con il prefetto, e domani intendono continuare con iniziative di protesta e presìdi.