"Si conferma lo strapotere del mezzo televisivo ma mancano proposte nei confronti di questa anomalia concentrativa". Così il segretario confederale della Cgil, Fulvio Fammoni, commenta la relazione al Parlamento del presidente dell’Autorita' per le garanzie nelle comunicazioni, Corrado Calabrò.

Una relazione che, sostiene il sindacalista, "pur partendo dal ruolo della rete e dei social network arriva a confermare lo strapotere del mezzo televisivo. Sulla base dei dati che certificano questa anomalia concentrativa sarebbe logico aspettarsi nella relazione proposte che invece mancano: un bene pubblico come le frequenze con canoni irrisori deve continuare così? E' sensata una gara a beauty contest per i nuovi multiplex che confermerà gratuitamente la concentrazione? Il sic può essere cambiato e occorrono norme antitrust per i singoli settori? L'Autorità certo non può sovrapporsi alle scelte del Parlamento e del governo ma deve dire apertamente il proprio parere".

Secondo il dirigente sindacale "è giusto sollecitare la rete Ngn e parlare di nuovi diritti ma allora occorre discutere di un nuovo concetto di servizio universale che leghi investimenti pubblici e privati al tema dell'accesso e superi sia il digital divide che le altre forme di discriminazione legate all'eta', alle risorse disponibili, alla capacita' di utilizzo delle tecnologie. Proprio il ruolo decisivo della rete, in una occasione fondamentale di democrazia come i referendum, deve accelerare queste garanzie di diritti".

Inoltre Fammoni fa sapere di condividere "l'accentuazione sul ruolo dell'economia digitale per la crescita del paese ma va anche detto che è intollerabile il livello di precarietà nel lavoro che in questi settori si è realizzato". Infine, prosegue, "alla giusta richiesta di indipendenza dell'autorità, se non corrisponde una richiesta piu' stringente di poteri di intervento, non si eviterà l'aggiramento del suo ruolo di garanzia. Il futuro di una autorita' dunque se 'non può essere sovrapponibile a quelli del governo', come si legge nella relazione, non puo' neanche essere in sottordine e per questo - conclude Fammoni - serve maggiore nettezza di impostazione".