Il colosso mondiale dell’abbigliamento sportivo Adidas ha annunciato 41 licenziamenti, di cui 35 nella sede del Centro direzionale di Monza (che ospita 277 addetti, in larghissima parte impiegati), quattro a Roma e due a Padova. A seguito dell’apertura della procedura, la Rsa e la Filcams Cgil di Monza indicono uno sciopero delle ultime quattro ore di lavoro per mercoledì 18 dicembre (per le lavoratrici part-time lo sciopero sarà delle ultime due ore). Previsto anche un presidio a Milano davanti allo store Adidas (in corso Vittorio Emanuele 26), a partire dalle ore 15.30, nel quale verranno distribuiti volantini ai passanti per comunicare che "Adidas sta facendo i saldi sulla pelle dei lavoratori". 

“Il provvedimento s’inserisce in un piano europeo che prevede complessivamente 500 esuberi”, spiega il segretario generale della Filcams Cgil Monza e Brianza Matteo Moretti: “Il grosso dei tagli riguarderebbe il comparto finanziario, con il trasferimento delle attività in Portogallo, praticamente una delocalizzazione”. L'esponente sindacale evidenzia che "nel mercato italiano non ci sono problematiche nelle vendite, nel 2018 il fatturato è cresciuto del 15 per cento e l'utile è stato di quasi 10 milioni di euro. E l'amministratore delegato ha recentemente comunicato che il 2019 sarà un anno da record: crescono i ricavi, i margini e i principali indicatori finanziari, il dividendo agli azionisti è aumentato del 45 per cento".

Entro breve è previsto un incontro con la multinazionale tedesca, l’obiettivo dei sindacati è convincere l’azienda a ritirare gli esuberi. La Cgil ha anche chiesto una riunione urgente della Commissione Attività produttive della Regione sul tema. “L'anno scorso c’era già stata una procedura con 24 esuberi a Monza, se andiamo avanti di questo passo il destino è segnato", aggiunge Moretti: "Lo sciopero ha l'obiettivo di richiedere un ripensamento all'azienda sulla decisione di delocalizzare le attività in Portogallo e avviare una trattativa vera, valutando l’utilizzo di strumenti conservativi dell’occupazione alternativi ai licenziamenti. È nostra intenzione attivare un confronto in sede istituzionale sul piano industriale e sulle prospettive future e sul mantenimento dei livelli occupazionali in Italia".