Assemblea di tutti i lavoratori dell'Acciaieria Beltrame di Marghera questa mattina in seguito alla comunicazione di interruzione della cassa integrazione e l'avvio della procedura di mobilità. Ieri l'annuncio è arrivato inaspettato e solo perchè le rappresentanze sindacali nei giorni scorsi avevano chiesto una verifica degli accordi in sede di Confindustria. Significativo che la Beltrame recentemente abbia ottenuto il rinnovo per 25 anni della concessione della banchina dall'Autorità Portuale di Venezia che è competente in materia. Nella pagina anche il comunicato di Fiom Cgil e Fim Cisl

Durissima la risposta della Camera del Lavoro e della Fiom-Cgil. L'assemblea ha deciso il presidio giorno e notte della portineria con blocco delle merci in entrata e in uscita. Roberto Montagner, segretario generale della Camera del Lavoro di Venezia ha detto che "ancora una volta stiamo assistendo al tentativo di desertificare il tessuto industriale di Marghera a favore delle speculazioni. Malgrado ci siano delle chiarissime e note leggi nazionali e degli accordi nei quali si dice chiaramente che Marghera è sito industriale di interesse nazionale. Qualcuno invece pensa di guadagnare con queste aree che valgono oro. Sempre sulla pelle dei lavoratori". La procedura di licenziamento - come detto - arriva a pochi giorni dal rinnovo per 25 anni della concessione della banchina che si affaccia sul canale industriale nord.

"Nell'accordo del luglio dello scorso anno - afferma Luca Trevisan, segretario generale della Fiom di Venezia - si è parlato di problemi tecnici e di un rilancio di questo sito che poteva diventare competitivo. Infatti si era stabilito un investimento di 10 milioni. Ad oggi ne sono stati spesi solo due per la manutenzione ordinaria. Adesso ci arriva questo procedimento di licenziamento collettivo che apre più di qualche sospetto considerato anche che riguarda solo Marghera e nessuno degli altri stabilimenti italiani". "Questo metodo è vergognoso - insiste Roberto Montagner - visto che, come dicono i giornali, la crisi non va in ferie, sarebbe bene che anche il tavolo sulla crisi di Porto Marghera rimanesse al lavoro. Specialmente in questi giorni nei quali si fa tanto parlare del grattacielo di Cardin. Ribadisco che la Cgil non è contraria pregiudizialmente ma vogliamo delle certezze perchè intorno a questo progetto non emergano progetti speculativi che possano intaccare il rilancio della produzione industriale di Marghera"

Intanto per Mercoledi 8 agosto é stata fissato un tavolo col Comune di Venezia durante il quale si chiederà all'Amministrazione di farsi carico affinché vengano mantenuti tutti gli impegni presi sul mantenimento della vocazione industriale di Porto Marghera che sono stati sottoscritti in vari accordi dagli enti locali e dallo Stato. Al Comune si chiederà di rafforzare il vincolo industriale e di mettere un pesante freno alle ipotesi di speculazione.