"Anche i lavoratori del settore comunicazione sono chiamati alla mobilitazione per correggere profondamente il decreto Monti". Lo ricordano in una nota Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uilm, "a sostegno dello sciopero generale contro la manovra indetto dalle rispettive confederazioni". Ecco il calendario degli stop:

per il giorno 12 dicembre:
call center in outsourcing, sciopero intero turno;
appalti telefonici, sciopero le ultime 3 ore a fine turno;
industria cartaria e cartotecnica, sciopero di 3 ore a fine turno;
industria poligrafica (quotidiani), sciopero intero turno;
emittenza privata, sciopero di 3 ore a fine turno.
spettacolo dal vivo, cinematografia e produzione culturale, sciopero intero turno.

per il giorno 16 dicembre:
aziende di telecomunicazioni sottoposte alla legge 146, le ultime 3 ore a fine turno

La manovra, si legge nella nota, "colpisce i lavoratori, aumentando bruscamente gli anni per le pensioni di anzianità e di vecchiaia, mette a rischio migliaia di lavoratori andati già in mobilità a cui cambiano un’altra volta le regole in corso, aumenta le tasse ai soli noti (aumentando le addizionali Irpef, l’Ici/Imu sulla prima casa, l’Iva, l’accise sulla benzina), non introduce nessuna patrimoniale, ma giusto una spolverata di aumento sulle tasse di stazionamento per le barche e sul possesso di aeroplani privati, colpisce i pensionati da 940 euro in su (bloccando le rivalutazioni rispetto all’inflazione), fa poco o nulla contro l’evasione e destina poche risorse per la crescita, mentre l’aumento dell’Iva colpirà le fasce povere e deprimerà i consumi. La parola d’ordine deve essere una sola: cambiare il decreto, convincere il governo ad una vera trattativa, modificare in Parlamento il testo attuale".

Le tre sigle parteciperanno "con i propri militanti al presidio permanente di fronte al Parlamento, per dare forza alle contro proposte di Cgil, Cisl e Uil".