Gli aumenti per i professori arriveranno (forse) solo nel 2012. Intanto si procede spediti con i tagli al sistema della conoscenza, a partire dal ritorno al maestro unico e dalla revisione del sistema dei moduli. Queste le decisioni che il ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini ha confermato ieri (22 settembre) ai sindacati presentando il suo piano programmatico per la scuola. Per discutere della “razionalizzazione” del comparto, nei prossimi giorni è previsto un nuovo vertice a viale Trastevere. Nel frattempo le sigle di categoria continuano a contestare decisioni che prevedono, tra l’altro, il taglio di almeno 130 mila docenti, nonché una serie di scelte che potrebbero mettere in difficoltà anche le scuole superiori. Per questo il neo segretario della Flc Cgil, Mimmo Pantaleo, annuncia la concreta possibilità di uno sciopero generale del settore, insieme a Cisl e Uil, «per difendere la scuola pubblica». La mobilitazione prenderà comunque il via sabato 27 settembre, quando la Cgil scenderà in piazza per manifestare in tutta Italia contro la manovra triennale del governo.


Lo scontro Gelmini-Panini a “Porta a Porta”
«I tre insegnanti nella scuola primaria sono una anomalia tutta italiana. È vero che oggi la scuola svolge anche una funzione sociale, ma è anche vero che non possiamo pensare che possa salvaguardare esclusivamente posti di lavoro». Così il ministro Gelmini, durante la trasmissione 'Porta a porta', è tornata a difendere la scelta del maestro unico. Secondo un sondaggio svolto da Renato Mannheimer presentato in trasmissione, la riduzione del numero di insegnanti è considerata un dato positivo solo dal 49 per cento degli italiani, mentre l’aumento degli stipendi ai docenti viene giudicato positivo da otto italiani su dieci. Ma il ministro l’ha detto chiaramente: «Non ci sono i soldi e dobbiamo fare risparmi», perché «il paese ha un debito pubblico straordinario e l’impegno del presidente Berlusconi è quello di applicare il principio del buon padre di famiglia, non di aumentare il debito». Dal salotto di Bruno Vespa, il numero uno uscente della Flc Cgil, Enrico Panini, l’ha contestata su ogni punto. «È una vergogna, risolvono il problema cannibalizzando alcuni insegnanti, per risparmiare e fare il contratto a chi rimarrà nel 2012». E sui 7 mila euro in bonus ai docenti promessi da Gelmini, «non ci saranno prima del 2012», ha sottolineato Panini, precisando che «l’erogazione degli incrementi degli stipendi al centro dell’incontro del 29 novembre dell’anno scorso sono andati a farsi bene dire».

Mimmo Pantaleo (Flc Cgil), verso lo sciopero generale insieme a Cisl e Uil
«Il nostro giudizio sui provvedimenti del ministro è negativo. Siamo contrari al maestro unico, ai tagli consistenti, circa il 10 per cento al bilancio della scuola. Tutti provvedimenti che nascondono l'unico fine di dare un colpo mortale alla scuola pubblica». A dirlo è il neo segretario generale della Flc Cgil Mimmo Pantaleo, torna oggi sul tema in un’intervista al Manifesto: «Stiamo lavorando per indire in breve tempo, assieme a tutti i sindacati, una manifestazione nazionale dei settori della conoscenza e uno sciopero generale della scuola. Credo ci siano le condizioni unitarie per una grande risposta nazionale contro questa riforma che fa rintanare la scuola in una logica privatistica, mercantile, aziendalista». Pantaleo chiarisce di non voler «difendere certo la scuola così com’è: vogliamo strutture adeguate e riqualificazione degli insegnanti prima di tutto. Bisogna dare dignità ai docenti offesi da una ministra che ha spesso mortificato la loro professionalità, soprattutto parlando degli insegnanti meridionali. Sono già sottopagati e ora dovranno fare i conti con i 130 mila esuberi del progetto Gelmini”.