Quasi quattro anni di attesa. Più di 70 mila lavoratori. Il 1° e il 2 di agosto incrociano le braccia gli addetti della vigilanza privata e dei servizi fiduciari, mentre è posticipato al 6 settembre lo sciopero per gli addetti alla vigilanza dei siti aeroportuali. "Non sono serviti i tanti incontri svolti con le parti datoriali Univ, Anivip, Assiv e le imprese cooperative Legacoop produzione e Servizi, Confcooperative Federlavoro e Servizi e Agci Servizi per arrivare al rinnovo di un contratto sempre più indispensabile - spiega il sindacato -. Sono tante le distanze registrate tra le parti, sugli elementi chiave per il rinnovo di un contratto nazionale: cambio di appalto, incremento salariale, contrattazione di secondo livello, classificazione del personale e salute e sicurezza, orario di lavoro".

Un altro nodo da sciogliere riguarda "la mancanza di un quadro di regole condivise, in un settore difficile, caratterizzato da servizi in appalto, è sempre più a rischio per l’inserimento e l’approvazione di contratti capestro che peggiorano le condizioni di chi lavora".

La mobilitazione, sostenuta dai sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, è organizzata con presidi a livello territoriale davanti a tutte le prefetture delle città, capoluogo di regione e in alcuni casi anche in quelle dei capoluoghi di provincia. Nelle mattinate dell’1 e 2 agosto, saranno in molti a ritrovarsi in piazza, nella speranza di riuscire ad ottenere attenzione e un incontro con il prefetto della città. “Gli addetti della vigilanza privata svolgono molti servizi fondamentali per la nostra società: il lavoro, la sicurezza e i giusti riconoscimenti sono dei diritti indispensabili - afferma ancora la Filcams - saremo la fianco dei lavoratori finché non otterranno giustizia.”