"La nave affonda, c’è urgenza di misure concrete, per questo saremo con le lavoratrici e i lavoratori Softlab sotto al ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) il 23 novembre alle ore 14, in occasione della convocazione del tavolo". Lo scrivono Fiom, Fim e Uilm, in una nota congiunta.

"Infatti lo ripetiamo da mesi: la soluzione per il gruppo Softlab non è lasciare le lavoratrici e i lavoratori in ammortizzatore sociale, c’è invece bisogno di un piano concreto di sviluppo con l’ingresso di Invitalia, utile a garantire il percorso di fuoriuscita dalla crisi, rafforzando capitale e piano industriale".

Le lavoratrici e i lavoratori, intanto, "soffrono ritardi di due mesi sul pagamento dello stipendio o attendono da anni di essere allocati in produzione sulla parte industriale, non è accettabile che chi si è proposto di dare una nuova via lavorativa alle persone risponda poi con la sola cassa integrazione".

Per queste ragioni, spiegano i sindacati, "è indetto in tutte le società del gruppo uno sciopero di 8 ore e il presidio sotto al ministero perché quel tavolo non prenda atto del precipitare degli eventi, ma metta in campo tutte le forze possibili per dare futuro alle lavoratrici e ai lavoratori del gruppo.”