Bruno Pesce, cofondatore dell'Associazione dei familiari delle vittime dell'amianto e già segretario della Camera del lavoro di Casale Monferrato, commenta la sentenza del processo Eternit bis per la morte per la morte di 392 persone in seguito all'esposizione all'amianto nel territorio di Casale. Ritiene esemplari la condanna dell'industriale svizzero Stephan Schmidheiny a 12 anni di carcere e i risarcimenti decisi dalla Corte d'Assise di Novara, ma teme che la declassazione del reato lo faccia cadere in prescrizione.