“Questa regione, maglia nera in Italia per morti sul lavoro, come questo Paese, non può più restare inerme di fronte all’ennesima tragedia sul lavoro. Se lo fa, allora non è più un problema di sensibilità, di essere di destra o di sinistra, ma è un problema di umanità, che forse non esiste più, così come forse non si è più essere umani. Istituzioni, parti sociali, datoriali e dei lavoratori, organi ispettivi e di controllo, forze dell’ordine, devono fare squadra per combattere assieme tutti i giorni sul territorio illegalità e diritti negati, perché ogni vita salvata sarà una meta straordinaria per ognuno di noi”. È il commento del segretario generale della Fillea Cgil Campania, Enzo Maio, in merito all’incidente sul lavoro che questa mattina (7 febbraio) è costato la vita a un operaio edile di 47 anni, originario di Ercolano, precipitato da un’impalcatura al terzo piano di uno stabile in corso Meridionale a Napoli.

“Una nuova brutta storia che si ripete incessantemente in un settore – ricorda Maio – che è diventato ormai luogo più che di malcostume, di illegalità diffusa, spesso autorizzata dallo stesso Stato. Quante vite bisogna spezzare ancora? Quante famiglie bisogna ancora buttare nello sconforto, nella paura, nell’incertezza del domani, prima che lo Stato e le istituzioni possano iniziare a dare la giusta attenzione alla vita dei lavoratori? Non conosciamo i dati della vittima, l’auspicio è che almeno si tratti di un lavoratore regolarmente assunto, piuttosto che una finta partita Iva o un lavoratore con contratto di lavoro non edile, come spesso accade in fase di montaggio dei ponteggi, così da avere le opportune coperture economiche e assistenziali”.

Gli edili Cgil chiedono al governo di accogliere la proposta legislativa avanzata insieme a Filca Cisl e Feneal Uil per contrastare qualsiasi forma di dumping contrattuale quasi sempre causa di riduzione di diritti e di tutele proprio in tema di sicurezza, salute e formazione. “Stesso lavoro, stesso contratto: sarà questo il tema che metteremo al centro dell’iniziativa del 15 marzo a Roma insieme alle altre due sigle di categoria nell’ambito dello sciopero nazionale delle costruzioni. Bisogna far ripartire l’edilizia per far ripartire il Paese – osserva Maio – ma questo governo non ha le idee chiare su cosa occorre per ridare fiato all’economia delle famiglie, certo non lo farà distribuendo un po’ di soldi attraverso il reddito di cittadinanza. Intanto – conclude il segretario generale della Fillea Cgil Campania – dal committente al titolare di azienda, dagli organi ispettivi a quelli autorizzativi, chi risponderà alla morte dell’ennesimo lavoratore? Chi garantirà il futuro di questa famiglia?”.