Il presidente del Consiglio e il governo accolgono le richieste avanzate da Cgil, Cisl e Uil. Chiuse tutte le produzioni su tutto il territorio nazionale che non sono essenziali. “Questa è la sfida più difficile dal dopoguerra”, premette il premier Conte in diretta su Facebook. E poi annuncia: "Chiuderemo tutte le attività produttive non cruciali. Ma resteranno aperti supermercati, alimentari, farmacie e parafarmacie. E i servizi essenziali saranno garantiti".

L’annuncio del premier arriva poche ore dopo le richieste di Cgil, Cisl e Uil. Per il segretario generale di Corso d’Italia, Landini “nelle attività essenziali vanno garantite le norme di sicurezza e i dispositivi di protezione individuale, come previsto nel protocollo firmato la settimana scorsa dal governo e dalle parti sociali. E vanno date risposte, certezze e indicazioni a chi lavora per garantire i servizi essenziali per tutti noi”.

Landini chiede al governo “una norma generale per tutto il Paese per combattere il virus e salvaguardare la salute di tutti. Contemporaneamente si devono rafforzare le misure a sostegno delle imprese in modo particolare garantendo la necessaria liquidita. Si deve anche pensare a come dare forza ai nostri settori strategici attraverso un fondo nazionale che possa sostenere le filiere fondamentali del Paese. Si deve far passare il messaggio che tutto ciò che facciamo è finalizzato a vincere la guerra contro il covid 19 e a costruire il futuro, del nostro Paese”.

Dobbiamo valorizzare il lavoro a distanza e garantire la sicurezza in tutti i luoghi di lavoro - conclude il segretario generale della Cgil - e soprattutto dobbiamo oggi essere in sintonia con il sentire della gente. È nostro compito non lasciare solo nessuno. Questo significa che le misure devono essere prese su tutto il territorio nazionale perché dobbiamo evitare che la situazione peggiori anche nelle zone dove le condizioni sembrano oggi meno preoccupanti”.