“Una perizia che non trova riscontro nella scienza e giova solo all’economia delle imprese, mentre la fibra di amianto continua a mietere vittime ogni giorno”. Questo il commento di Claudio Iannilli, responsabile amianto per la Cgil nazionale, sulla decisione della struttura commissariale di procedere con l’esplosivo per la demolizione delle pile strallate del Ponte Morandi di Genova, decisione supportata dalla perizia dell’esperto Massimo D’Angelo.

“Stupisce e indigna che lo stesso D’Angelo, con cui la Cgil ha collaborato nella realizzazione della terza conferenza amianto governativa a Casale Monferrato, abbia rilasciato una perizia favorevole all’esplosione dei pilastri. Ancora oggi – prosegue il sindacalista – c’è chi sostiene che l’amianto non sia così pericoloso e che basta un po' d’acqua e si risolve il problema. In realtà – spiega – la polvere d’amianto è talmente leggera e fine che l’intero Paese ne sarà coinvolto. Fra trent’anni sarà inutile fare l’indagine epidemiologica, come suggerisce D’Angelo, per scoprire che era meglio demolire i piloni con sistemi diversi”.

“Impresa e Governo preferiscono demolire con la dinamite perché costa meno ed è più veloce, nonostante significhi mettere a rischio la vita della popolazione”, conclude Iannilli.