“A fronte di una situazione di assoluta criticità e incertezza, che mette a rischio la siderurgia in Italia e di tutto il sistema manifatturiero del Paese, crediamo sia indispensabile continuare a mobilitarci e scioperare”. A dirlo sono Loris Scarpa (coordinatore nazionale siderurgia Fiom Cgil) e Francesco Brigati (segretario generale Fiom Cgil Taranto), parlando della difficile situazione di Acciaierie d’Italia.

“Il governo deve avviare un confronto serio con le organizzazioni sindacali, dando risposte ai lavoratori sul futuro occupazionale, industriale e ambientale”, hanno aggiunto nell’incontro che si è tenuto presso il Consiglio di fabbrica dell’ex Ilva tra il coordinatore nazionale Scarpa e gli Rsu e Rls della Fiom Cgil per discutere della complessa vertenza.

Durante l'incontro è stato ribadito che “il tema della transizione ecologica non può avere luogo se prima non si interviene attraverso investimenti che rilancino la produzione di acciaio”. Scarpa e Brigati ritengono che “l’attuale management di ArcelorMittal abbia ampiamente dimostrato di non avere nessuna intenzione di fare degli investimenti sui siti dell’ex Ilva”.

I due esponenti sindacali annunciano che nei prossimi giorni saranno “impegnati nelle assemblee con i lavoratori per costruire le iniziative di mobilitazione entro il 23 novembre, giorno in cui si riunirà l’assemblea dei soci di Acciaierie d’Italia, per impedire che il governo e la multinazionale possano ancora una volta determinare, attraverso accordi parasociali, il futuro della siderurgia senza il coinvolgimento dei lavoratori”.

Scarpa e Brigati, infine, rilevano che “il convegno sulla decarbonizzazione organizzato dall’azienda sia più un modo per continuare a chiedere soldi pubblici, piuttosto che per affrontare la questione della transizione ecologica. La transizione non può ricadere sui lavoratori. Non ci fermeremo e continueremo nella lotta fino a quando non avremo risposte e garanzie per una giusta transizione ecologica e sociale”.