"La questione che poniamo al governo non si risolverà in un solo incontro, perché è più di struttura: questo è un governo che deve fare una legge di stabilità e che ha presentato in Parlamento un programma di legislatura, un progetto di Paese. Quello che noi rivendichiamo è che si riapra in Italia, dopo anni in cui non avviene, un sistema di relazioni in cui le parti sociali, a partire dal sindacato, siano soggetti che vengono coinvolti prima che vengano prese le decisioni". Così il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, parlando dell'incontro chiesto assieme a Cisl e Uil al nuovo esecutivo: "Noi pensiamo che un progetto di Paese o di cambiamento del Paese debba avvenire non contro chi lavora, ma coinvolgendo e valorizzando i lavoratori. E questa è una prima condizione di metodo sostanziale".

Per Landini sono necessari "un piano di investimenti per creare lavoro, una vera lotta all'evasione fiscale, una riduzione delle tasse sul lavoro dipendente e sui pensionati. E un investimento straordinario soprattutto nel Mezzogiorno". Il segretario della Cgil ha rivendicato "un'idea di giustizia sociale fondata su un lavoro non precario, ma su un lavoro con diritti, che estenda anche i servizi sociali e soprattutto il diritto all'istruzione e alla conoscenza, introducendo nel nostro Paese il diritto alla formazione permanente per tutte le persone che lavorano, per tutta la vita". 

Il segretario generale della Cgil ha poi rimarcato l'importanza delle "infrastrutture sociali, come asili, scuole, ospedali. E c'è anche la necessità di estendere le innovazioni, e quindi le reti digitali, creando un sistema che metta tutto il Paese in condizione di poter competere. Noi abbiamo bisogno di unire il Paese, non ci ha mai convinto l'idea dell'autonomia differenziata, della divisione del Paese". In conclusione, Landini ha evidenziato che "nel programma di governo è stata richiamata la Costituzione: un vero rinnovamento riformatore del Paese, dunque, significa applicare quello che la Costituzione dice, e finalmente far diventare legge i principi che garantiscono la centralità dei diritti delle persone, in qualunque parte d'Italia siano nate".