Continuano gli appuntamenti del cronoprogramma governo-sindacati in vista del varo della legge di bilancio previsto il 20 ottobre. Nella giornata di oggi (11 ottobre) sono previsti due incontri tecnici. Il primo si è svolto alle 11 sulle pensioni al ministero del Lavoro. Per la Cgil hanno partecipato tavolo il segretario confederale Roberto Ghiselli e il leader dello Spi, Ivan Pedretti. "L'obiettivo – scrive la confederazione in un tweet – è portare a casa risultati concreti per lavoratori e pensionati". A quanto si apprende da fonti presenti al tavolo, la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo ha ricordato che “in settimana è stato approvato il fondo per la non autosufficienza, 573 milioni di euro da ripartire attraverso le Regioni. È un primo passo per affrontare la questione sulla non autosufficienza e nel piano triennale c’è anche un'attenzione ai caregiver". Inoltre, tra le sue intenzioni ci sarebbe quella di "ricostituire la commissione sui lavoratori gravosi per predisporre un intervento normativo che rimoduli in senso inclusivo gli attuali criteri". 

“Il giudizio è positivo sul metodo, ma sul merito il governo è abbottonato, non ci sono risorse concrete”. Lo ha detto il segretario confederale Cgil Roberto Ghiselli al termine dell'incontro. Il segretario confederale Uil Domenico Proietti ha confermato che “al momento non ci sono state date risposte” sulle cose che abbiamo chiesto, sottolineando le richieste sindacali a partire dalla rivalutazione delle pensioni e dalla valorizzazione del lavoro di cura nel calcolo degli anni di contributi necessari per la pensione. Per i sindacati ci potrebbero essere risorse da trovare nei risparmi che potrebbero arrivare dal minore utilizzo di quota 100 e dalle altre misure collegate. “Riteniamo che nel triennio – ha detto il segretario confederale Cisl Ignazio Ganga – ci possano essere 8 miliardi di risparmi sui 20 stanziati”.

"Sulle pensioni abbiamo registrato una serie di impegni sulla rivalutazione e sulla 14esima - è invece il commento di Ivan Pedretti, segretario generale dello Spi Cgil, affidato al suo profilo Facebook - Sulla non autosufficienza invece la proposta è quella di definire una legge nazionale già nella prossima manovra di bilancio. Sulla sanità abbiamo chiesto di abolire fin da subito i superticket e di aumentare le risorse per il Servizio Sanitario nazionale, registrando disponibilità e attenzione da parte del Ministro.ì Buono il metodo. Sul merito invece guarderemo bene le carte e verificheremo quello che hanno concretamente intenzione di fare".

Il secondo incontro si tiene nel pomeriggio al ministero dell'Economia, sul fisco, con la presenza della vicesegretaria generale Cgil Gianna Fracassi. All'inizio della prossima settimana sarà la volta del tavolo sugli investimenti, il Mezzogiorno e le politiche industriali.

La scaletta era stata fissata nell’incontro del 7 ottobre che, a detta di tutti i sindacati, aveva fatto registrare degli importanti passi avanti nel metodo dell’ascolto garantito dal premier Conte. Ma ora, come ribadito da Cgil, Cisl e Uil nel corso dell’assemblea dei delegati che si è svolta a Milano al Forum di Assago il 9 ottobre, occorre passare “dalle parole ai fatti”.

E per la triplice i fatti sono quelli contenuti nella piattaforma unitaria presentata nel febbraio scorso. Concludendo l’assemblea milanese, il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, si era espresso così: “Lo diciamo con forza al governo: se vuoi cambiare questo paese lo devi fare assieme a noi, perché se pensi di farlo contro di noi, non te lo permetteremo”.

Nella stessa occasione, il leader della Cgil aveva toccato uno dei temi che è al centro dell’incontro di oggi, e cioè la necessità di ridurre la tassazione sul lavoro dipendente e sui pensionati. Al riguardo la proposta avanzata dal governo di 2 miliardi e mezzo sul cuneo fiscale “è troppo poco e deve crescere”. “Venerdì abbiamo un confronto e siamo pronti a fare tante proposte”, aveva detto, ma “oggi è assolutamente necessario, e il governo lo deve capire in modo molto chiaro, che la parola discontinuità e la parola cambiamento le persone le devono percepire nelle loro vite. Capisco che c'è il cambiamento e che c'è la discontinuità se il netto in busta paga per i pensionati e per i lavoratori cresce”.

Insomma, stavolta niente politica dei due tempi: “Vorrei che fosse chiaro e lo abbiamo detto a Palazzo Chigi: noi non vogliamo sentirci dire che ci sono due tempi, che prima vanno fatti i sacrifici e poi arriveranno le risposte, perché questa storia qui è un po’ che va avanti, ma noi il secondo tempo non l’abbiamo mai visto”.

Corollario e parte integrante di un fisco più giusto è naturalmente la lotta all’evasione fiscale: “In tre anni non si può far sparire l'evasione fiscale, ma se si fanno delle scelte sicuramente si può recuperare una parte importante di quei 110 miliardi di euro che ogni anno vengono sottratti al fisco”. Senza dimenticare che quei 110 miliardi di denaro sotratto alle casse dello Stato sono così composti: 35 dall'Iva e 33 dall'Irpef da lavoro autonomo.

Quanto alle pensione e ai pensionati, i capitoli su cui puntano i sindacati sono chiari: superamento della Fornero, interventi sulla rivalutazione delle pensioni e una legge – con adeguati stanziamenti – sulla non autosufficienza.