I lavoratori della Hce. di Poviglio (in provincia di Reggio Emilia), azienda metalmeccanica, specializzata nella costruzione di gru, appartenente al gruppo olandese Hyvm, che impiega circa 250 dipendenti, hanno indetto nella giornata di oggi uno sciopero di due ore per turno, con presidio davanti all’ingresso.

"Non si tratta del classico sciopero 'economico' all’interno di una vertenza per il rinnovo del contratto aziendale, contratto che qui è stato rinnovato lo scorso anno senza troppi scossoni. Si tratta invece di uno sciopero di protesta contro la violazione delle libertà individuali e della privacy", si legge in una nota della Fiom provinciale.

“Nei giorni scorsi, per la terza volta negli ultimi due anni, un lavoratore è stato sottoposto a procedimento disciplinare per aver svolto attività del tutto banali e quotidiane, mentre si trovava a casa propria, in seguito a un infortunio sul posto di lavoro - spiega Valdis Righi, funzionario Fiom Cgil -. Attività che, a giudizio dell’azienda, erano 'non conformi' alla condizione d'infortunato e sono state rilevate, con dovizia di dettagli, attraverso un’agenzia d'investigazione privata”.

“Quello che ha fatto scattare la protesta, non è tanto il procedimento disciplinare in sé, che seguirà il suo iter e su cui abbiamo già presentato le nostre controdeduzioni - aggiunge il sindacalista -, quanto piuttosto lo sconcerto dovuto al fatto che l’azienda, che per legge non può sorvegliare a distanza l’attività dei lavoratori sul posto di lavoro, possa invece sorvegliare a distanza i dipendenti nella loro vita privata. Una sorta di Grande fratello”.

"Un’invasione di spazi privati, che non è accettabile. I lavoratori in presidio hanno ribadito che l’azienda non può pensare di agire imbastendo percorsi di sorveglianza dei propri dipendenti, ledendo così le loro libertà individuali. Un atteggiamento che crea tensioni e attriti – concludono i lavoratori –, tutto il contrario di ciò di cui ci sarebbe bisogno”.