Scioperi e stato di agitazione a oltranza negli stabilimenti di Comer Industries, azienda meccatronica reggiana. La vertenza si è aperta lunedì scorso, 8 giugno, quando l'impresa ha comunicato ai sindacati la volontà di chiudere lo storico sito produttivo di Cavriago e trasferire tutti i 150 lavoratori nell'unità di Reggiolo (a 40 km di distanza). Dopo i primi scioperi di mercoledì, venerdì 12 è stata un’ altra giornata di braccia incrociate. "Se l'azienda confermerà la chiusura - dicono con una nota congiunta Fiom Cgil e Uilm Uil - sarà un'escalation di proteste".    Oltre allo sciopero di Cavriago, anche negli stabilimenti di Reggiolo e di Pegognaga (nel mantovano), si sono svolte assemblee. "Quando uno sciopero è partecipato all'unanimità un'azienda dovrebbe ascoltare il grido dei lavoratori e farsi delle domande", aggiungono Enrico Folloni (Fiom Cgil) e Jacopo Scialla (Uilm Uil). Anche la Fiom di Mantova ha espresso tramite il segretario Marco Massari "apprensione e solidarietà ai colleghi reggiani, supportando la vertenza".
 La decisione definitiva dell'azienda è attesa per domani quando i vertici incontreranno i sindacati. La volontà è quella di attuare il trasferimento il 7 settembre motivandolo come "ottimizzazione dei costi". Ma dietro alla scelta ci sarebbe una lotta interna alla famiglia proprietaria Storchi: il nuovo ceo Matteo, a cui lo zio Fabio (presidente Unindustria Reggio Emilia ed ex leader di Federmeccanica) ha passato il testimone nel 2018, è accusato dal 'vecchio' gruppo dirigente di distribuire dividendi eccessivi. Il nodo tra le due fazioni sono i capannoni, di proprietà di Finregg, finanziaria dei soci di minoranza di Comer, Fabio e Fabrizio Storchi e non del nuovo amministratore delegato.
Nel frattempo anche la sindaca Francesca Bedogni ha incontrato le rappresentanze sindacali dei lavoratori di  Comer Industries, in merito all'annunciata chiusura dello stabilimento locale con trasferimento dei lavoratori presso la sede di Reggiolo. «Notizia che abbiamo appreso dai giornali, attraverso una modalità, lo dico con una punta di amarezza, cui non siamo abituati — ha detto Bedogni — dato che a Cavriago c'è sempre stato grande rispetto tra le imprese presenti sul territorio e le istituzioni, grande collaborazione, anche con Comer». L'incontro, durato oltre un'ora, è stato l'occasione per le rappresentanze sindacali di portare all'attenzione della sindaca tutta la preoccupazione per una operazione che costringerà i lavoratori ad un cambiamento di vita radicale, lasciando indietro chi, per vari motivi di carattere familiare o personale, non sarà in grado di affrontare spostamenti quotidiani così impegnativi. Preoccupazione dei lavoratori che si aggiunge alla preoccupazione di un territorio di perdere una impresa importante senza sapere nulla dei destini futuri di un'area della zona industriale di Corte Tegge e con grave pregiudizio per le attività operanti nell'indotto .