Si è tenuto oggi in videoconferenza, l’incontro con la sottosegretaria al ministero del Lavoro, Francesca Puglisi, con Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil per affrontare la difficile situazione delle lavoratrici e dei lavoratori delle mense e delle pulizie delle scuole.

Da più di tre mesi, infatti, migliaia di persone che operano nelle mense e nelle pulizie delle scuole di ogni ordine e grado sono a casa, da quando il Governo con i Dpcm le ha chiuse, nell’ambito delle misure di contenimento del contagio da Covid-19. In molti, però, sono ancora in attesa del pagamento degli ammortizzatori sociali da parte dell’Inps, visto il grave ritardo nella liquidazione dell’indennità da parte dell’istituto e il rifiuto di numerose aziende e cooperative ad anticipare l’assegno ordinario; inoltre, a breve, si esauriranno le settimane di copertura dell’ammortizzatore. Condizioni negative che si aggiungono a una realtà difficile: orari settimanali ridotti, sospensione del lavoro estivo senza accesso alla Naspi, ed ora anche un futuro critico a causa delle incertezze sui tempi e le modalità della ripresa delle scuole.

Temi affrontati questo pomeriggio dalla Filcams, unitamente alle altre organizzazioni sindacali, che ha esposto le problematiche e fatto proposte per individuare possibili risposte per il sostegno al reddito delle lavoratrici e dei lavoratori, sottolineando "la necessità di trovare soluzioni sia per l’emergenza dei prossimi mesi sia per risolvere la condizione di disparità in cui si trovano gli addetti delle mense e delle pulizie delle scuole, per tre mesi l’anno senza retribuzione, senza ammortizzatore sociale e senza indennità di disoccupazione".  

 

Nel prendere atto delle problematiche poste, la sottosegretaria Puglisi ha comunicato che si riserverà di comprendere quali sono le migliori soluzioni, anche di sostenibilità economica, da portare in discussione in Parlamento come emendamenti al decreto Rilancio di prossima conversione, dichiarando che Governo e Mdl sono al lavoro per una riforma strutturale degli ammortizzatori sociali, che contano di presentare con la prossima legge di Bilancio.

 

"Viste le risposte parziali e ancora non risolutive, è necessario proseguire con le iniziative territoriali di denuncia a sostegno delle richieste e al tempo stesso continuare nell’interlocuzione con il ministero", hanno concluso le tre sigle di categoria.