Ali Abdallah Saleh, il presidente yemenita al centro di una dura protesta popolare dallo scorso gennaio, non intende lasciare il potere se i suoi ex alleati ora divenuti oppositori saranno autorizzati a partecipare a elezioni per la successione perché ci sarebbe il rischio di una guerra civile. Saleh lo ha detto in un'intervista al Time e al Washington Post, la prima da quando è tornato in Yemen dopo i tre mesi trascorsi in Arabia Saudita per ricevere delle cure.

"Se trasferisco il mio potere e i miei oppositori restano lì, significa che ho ceduto ad un colpo di stato", ha detto Saleh. A proposito dell'accordo proposto dal Consiglio di Cooperazione del Golfo che si è finora rifiutato di siglare, il presidente yemenita ha detto: "C'è stato un malinteso, siamo intenzionati a firmarlo nei prossimi giorni se l'opposizione ci viene più incontro. Non vogliamo che la crisi continui. Vogliamo che il paese esca dalla crisi. Il trasferimento di poteri è un dato di fatto, prima o poi".